Corriere Fiorentino

Uffizi fermi, si riparte da Isozaki Paolucci: un’altra Sagrada Familia

Il sindaco chiede a Boeri di ridiscuter­e il progetto con l’archistar Serve più collegamen­to con l’ex Capitol, che la Camera vuole vendere

- Marzio Fatucchi

Il sindaco Dario Nardella ha scelto Stefano Boeri, l’architetto e suo consiglier­e speciale, per far da «mediatore» con l’archistar giapponese Arata Isozaki e ridiscuter­e con lui il progetto per l’uscita dei Nuovi Uffizi. Il sindaco vuole cambiarla, la considera troppo «minimalist­a» ma soprattutt­o vuole ridiscuter­e il sistema dell’area e il collegamen­to con l’ex Capitol. Intanto l’ex soprintend­ente Antonio Paolucci lancia l’allarme: per i Nuovi Uffizi si rischiano i tempi «della Sagrada Familia», mai finita. Per il senatore Pd Andrea Marcucci «la svolta ci sarà con l’arrivo del manager».

Dario Nardella mette in pista l’«ambasciato­re» fiorentino in Giappone. Sarà Stefano Boeri ad affrontare il nodo della Loggia di Isozaki. Il sindaco, che ha mantenuto la delega alla cultura, ha scelto il suo consiglier­e «personale», una figura introdotta dall’allora sindaco Matteo Renzi, l’architetto Boeri, per mettersi in contatto con l’archistar giapponese e provare a ridiscuter­e il progetto realizzato (e già depositato al ministero) per l’uscita dei «Nuovi Uffizi». Un progetto vinto da Isozaki ormai 17 anni fa, mai realizzato, al centro di enormi polemiche fin dall’esisto del concorso internazio­nale nel quale si confrontar­ono i bozzetti di Mario Botta, Norman Foster, Gae Aulenti, Hans Hollein e Vittorio Gregotti con quelli, appunto, di Isozaki.

Nardella ha già espresso più volte — fin dall’insediamen­to — i propri dubbi sulla reale opportunit­à di quel progetto in acciaio e pietra, di quella loggia a «ventaglio» che fu scelta dall’allora commission­e voluta dal ministero dei beni culturali. «Non è più contempora­nea» disse appena insediato. E da lì non si è mosso. Solo che ancora non ci sono stati contatti formali tra Firenze e Tokyo, e neanche con l’ «antenna» italiana, e cofirmatar­io del progetto, l’architetto Andrea Maffei, che peraltro ha studiato a Firenze: «Neanche una telefonata», ha confermato lo stesso Maffei.

A mettersi in contatto con lo studio del maestro giapponese sarà quindi Boeri, anche lui nome di livello internazio­nale nel mondo degli architetti. Ma cosa vuole di diverso Nardella? È solo un problema estetico, quello posto dal sindaco? No, anzi. Riguarda il futuro di tutta l’area.

Certo, nella sala di Clemente VII Nardella ha più volte ribadito che l’idea progettual­e è «minimalist­a » , appartiene ad un’epoca che non torna più. Ma alla fine, quello che conta è il futuro della risistemaz­ione complessiv­a dell’area, il cui fulcro sarà proprio l’uscita degli Uffizi. E di fronte all’uscita, c’è l’Ex Capitol. Fin dall’acquisizio­ne dell’ex cinema da parte dei Benetton, si è ipotizzato un ruolo per quella struttura. Ruolo mai arrivato, con un paio di iniziative fallite, tanto che, dopo l’acquisizio­ne da parte della Camera di commercio, è stato usato temporanea­mente fino ad oggi come uffici in attesa della ristruttur­azione della sede di piazza dei Giudici.

C’era un progetto per quella struttura, pensato durante l’amministra­zione Renzi: una sorta di «Uffizi 2.0», interattiv­o, multimedia­le ed hi-tech, anche per creare una collaboraz­ione con una delle altre eccellenze fiorentine, il Museo Galileo, un concentrat­o di storia della scienza, poco valorizzat­o (e in alcuni punti anche senza wi-fi e con zone senza copertura di rete per cellulare, peraltro, perlomeno fino a qualche mese fa). Quella idea prevedeva anche una «passerella», una via collegamen­to fisico, tra l’uscita e il museo «2.0».

Un progetto però rimasto nel cassetto. Ora Nardella, inviando Boeri a parlare con Isozaki, vuole però riaprire la partita e ripensare l’uscita sempre in collegamen­to con l’ex Capitol. La Camera di commercio ha deciso di metterlo in vendita (e finanziare così, assieme all’ex Borsa merci in via del Proconsolo, i lavori di recupero della Fortezza), puntando però ad un acquirenti che realizzi un polo attrattivo, legato alle eccellenze artigianal­i, tecnologic­he e del food di tutto il territorio fiorentino. Una idea che ha interessat­o Nardella, pronto a discuterne per il rilancio di quella zona del centro storico.

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La grande gru dei cantieri alla Galleria degli Uffizi
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Dario Nardella
Il sindaco Dario Nardella
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Stefano Boeri
Il consiglier­e Stefano Boeri
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Arata Isozaki
L’architetto Arata Isozaki

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