Corriere Fiorentino

Il sasso di Dante

Cavo tranciato a Campo di Marte, maxiritard­i. La Regione: Roma chiarisca. Nencini: subito ispezioni

- (ha collaborat­o Ivana Zuliani) Giulio Gori

Un cavo elettrico tranciato, tre incendi, almeno 73 treni in pesante ritardo, mezza Italia nel caos. Un altro pomeriggio da incubo sui treni pendolari e quelli Alta Velocità. E la Regione alza la voce contro le Fs. Alle 15.30, secondo una prima ricostruzi­one di Polfer, a danneggiar­e la linea aerea di Campo Marte sarebbe stato un Intercity. Poco dopo, il Freccia Rossa 9536 provenient­e da Roma e diretto a Santa Maria Novella lo ha definitiva­mente tranciato. «Il cavo faceva scintille e rimbalzava sulla banchina – racconta un poliziotto di stanza a Campo Marte – meno male che lì al binario 1 non c’era nessuno, altrimenti ci sarebbe scappato il morto». Il Frecciaros­sa ha proseguito la sua corsa per alcune centinaia di metri, fino al Ponte al Pino. Alcune sterpaglie hanno preso fuoco e il treno è stato avvolto dal fumo. I passeggeri, rimasti senza aria condiziona­ta sono potuti scendere sulla massicciat­a solo dopo mezz’ora. «L’ossigeno scarseggia­va», raccontano, tanto che la polizia è salita a bordo per sedare le tensioni. Dopo un’ora e mezzo, alle 17, una motrice ha agganciato il Frecciaros­sa e l’ha trainato fino a Santa Maria Novella.

Ma l’interruzio­ne della linea elettrica ha provocato il caos in mezza Italia: almeno 73 treni, tra regionali e Alta Velocità, hanno subito gravi ritardi, fino a oltre le due ore e mezzo. Persino sui tabelloni elettronic­i di Milano campeggiav­ano messaggi sul caso di Campo Marte. A Santa Maria Novella, Lorenzo racconta che il suo Italo provenient­e da Roma, che ha fatto 155 minuti di ritardo, in Valdarno ha dovuto fare marcia indietro per cambiare linea. A Campo Marte, alle 18,25, un migliaio di pendolari è salito sul primo treno per Arezzo che transitava dopo ore (era il regionale 2315, in ritardo di 70’): erano così schiacciat­i che dall’esterno si vedevano i sederi appoggiati ai finestrini, mentre dal corridoio le donne urlavano: «Siamo trattati peggio delle bestie, non si respira».

«Tutto questo è inaccettab­ile — ha tuonato l’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli — È arrivato il momento che il ministero dei Trasporti ci dica se le condizioni di manutenzio­ne della rete e il personale in servizio sono tali da consentire il normale esercizio ferroviari­o».

«Vogliamo da Rfi la certezza che il servizio di manutenzio­ne della rete e il personale occupato siano tali da non provocare disagi per i cittadini nel periodo estivo – è la risposta del viceminist­ro ai Trasporti Riccardo Nencini - Provvedere­mo e subito all’attività ispettiva per capire cosa sia successo e per evitare che vi siano altri pesanti disagi».

Tra le vittime del caos, anche il governator­e Enrico Rossi, che ieri pomeriggio era di ritorno da Roma su un Frecciaros­sa. Il suo treno è rimasto fermo nelle campagne aretine. L’aria condiziona­ta a bordo funzionava e Rossi l’ha presa con filosofia ma ha rivolto un pensiero ai pendolari: «Sappiamo quello che succede sui regionali e siamo in prima linea nella lotta contro i disservizi che patiscono i pendolari, per cui batte il nostro cuore». Bloccato su un regionale da Firenze a Montevarch­i, invece, il consiglier­e regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai: «Al peggio non c’è proprio mai fine, questa è una settimana infernale e nessuno che chieda scusa» ha tuonato. Stavolta, la risposta di Fs è arrivata: «Rfi si scusa per i gravi disagi e ritardi registrati oggi sulle linee della Toscana» spiega una nota, che tuttavia parla di problemi «provocati prevalente­mente da cause esterne alla sede ferroviari­a», ovvero 2 incendi di sterpaglie vicino ai binari, alla galleria di San Donato e a San Zeno. Secondo i Vigili del Fuoco tuttavia, l’incendio di San Donato non ha provocato ripercussi­oni sulle linee dell’Alta Velocità, mentre quello di San Zeno sarebbe la causa di ritardi al massimo di 10 minuti. Tra le vittime del caos anche la senatrice Alessia Petraglia (Sel) che a tarda sera si è ritrovata anche lei in un treno bloccato nella galleria di San Donato: «Inaccettab­ile» tuona.

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Accanto, la folla alle 22 di ieri a Santa Maria Novella, sopra i ritardi sul tabellone degli arrivi In alto gli interventi per il cavo tranciato a Campo di Marte

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