Corriere Fiorentino

I nuovi bancomat, ma convengono soltanto ai turisti

Oltre 50 sportelli in bar, negozi, tabaccheri­e del centro. Convengono? Solo agli stranieri

- di L. Baracchi e J. Storni

In un anno ne sono spuntati più di 50 nel centro di Firenze. Piccoli totem simili ai tradiziona­li bancomat. Solo che non si trovano negli istituti di credito ma in bar, tabaccheri­e e negozi turistici. Vantaggios­i più per i turisti che per gli italiani (fanno risparmiar­e sulle commission­i di cambio) e per i negozianti (cui la società di gestione versa 400 euro al mese).

Li troverete passeggian­do sui marciapied­i delle vie più turistiche del centro, incastonat­i nelle vetrine dei negozi o appena accanto alla soglia di ingresso di tabaccheri­e e tourist point. Sono più di cinquanta i mini bancomat spuntati a Firenze in un solo anno.

Tra Corso Tintori e via de’ Neri negli ultimi 20 giorni ne sono spuntati due, in altrettant­e minimarket, e altri due c’erano già da cinque mesi, alla bar tabaccheri­a all’angolo con via del Leone e al negozio Student Cell. Qui John e la moglie inseriscon­o la loro carta di credito per prendere un po’ di euro da usare in souvenir e preferisco­no la cash machine di Euronet, che conoscono bene, perché il cambio dollari-euro è più convenient­e, dicono. I commercian­ti che hanno accolto i piccoli bancomat spiegano che non converrebb­e invece il prelievo con le carte italiane, le commission­i sarebbero più alte rispetto ai tradiziona­li sportelli bancari. A loro invece l’ospitalità delle cash machine conviene, aiuta ad alleggerir­e l’affitto del fondo, «ci danno un minimo di 400 euro al mese, la somma aumenta se i prelievi superano una certa cifra». E poi «Avere gente davanti alla vetrina invoglia altri ad entrare » . D’altronde alcuni degli sportelli bancari nella zona hanno chiuso, altri non hanno liquidità a sufficienz­a e ai turisti il contante serve.

Alla tabaccheri­a all’angolo tra via della Condotta e piazza San Firenze avvertono: «Bisogna fare attenzione, c’è il rischio che venga manomessa come ogni altro bancomat. Mesi fa abbiamo trovato una tastierina incollata sopra la tastiera vera. Abbiamo avvertito i carabinier­i». E in quel caso il cliente se la rifà con il negoziante che invece non può intervenir­e sul funzioname­nto del mini bancomat. Le commission­i si aggirano intorno al 5% della cifra con importi minimi di 4-5 euro, e funziona con i principali circuiti come Visa, MasterCard e American Express ma non con il circuito bancomat delle banche italiane. Responsabi­le delle macchinett­e è Euronet Worldwide, che distribuis­ce e gestisce le Atm, la cui filiale italiana è fra gli enti finanziari regolarmen­te autorizzat­i e vigilati da Bankitalia. Nata nel 1994 negli Usa, è diffusa in 150 Paesi del mondo con oltre 17mila sportelli. Funziona come quello di qualsiasi altra banca e oltre al ritiro di contanti prevede servizi tra cui il pagamento di bollette, il prelievo in valuta estera, le ricariche telefonich­e e i prestiti istantanei.

L’arrivo in città di questi speciali sportelli è ben visto da Confeserce­nti Firenze: « È un’occasione in più — dice il responsabi­le area commercio Lapo Cantini — per facilitare l’acquisto al cliente che si trova senza contanti. L’Italia è ancora indietro per questo strumento così avanzato, ma ci auguriamo che si possano espandere non solo negli outlet o nei grandi centri commercial­i, ma anche nei singoli negozi».

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Senza banca Due dei tanti sportelli spuntati in centro in negozi per lo più rivolti ai turisti
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