Sesto, l’ultima carta
Il commissario Pd scrive agli anti Biagiotti. Ma loro: andiamo avanti
Il commissario ai dissidenti anti-Biagiotti: no sfiducia, serve un governo di unità
Il futuro politico di Sara Biagiotti si deciderà lunedì, giorno in cui il commissario del Pd sestese, Lorenzo Becattini, ha fissato un faccia a faccia tra la sindaca e gli 8 consiglieri dissidenti. È l’ultima carta, questa, a disposizione del parlamentare reggellese, inviato da Roma per ricucire lo strappo tra le due anime dem e per evitare che in città, da mercoledì, arrivi il commissario prefettizio.
La sindaca, venerdì sera, proprio per agevolare un passo indietro da parte degli scissionisti si è mostrata aperta al dialogo; un cambio di rotta che potrebbe tradursi ( nel caso non votassero la mozione di sfiducia) in una loro rappresentanza all’interno della giunta per una sorta di «governo delle larghe intese» o «governo di unità nazionale», pardon, comunale. Ma questi, i critici di Biagiotti, nonostante la mano tesa della prima cittadina, assicurano che martedì 21 luglio comunque voteranno l’atto. Becattini, però, non si dà per vinto, e da buon sherpa (ed ex segretario metropolitano Ds), ieri, ha scritto una lettera aperta ai suoi compagni di partito per chiedere loro di «evitare l’onta di un commissariamento, che una città gloriosa come Sesto non merita».
Il deputato Pd nella missiva agli 8 anti-Biagiotti sottolinea che «il percorso è difficile anche per il poco tempo a disposizione, ma possibile perché in politica non si deve mai dire: è troppo tardi», e si augura «un cambio di passo e l’unità di tutto il nostro partito, pur con le diverse responsabilità che competono a chi governa le istituzioni e a chi opera nella dimensione politica. Io mi sto impegnando per far sì che ciò possa avvenire, tenuto conto che un punto di vista esterno può essere più obiettivo per indicare la strada».
«Nessun problema a incontrare la Biagiotti, ma indietro non si torna». È il consigliere Pd Maurizio Soldi a rispondere a nome e per conto dei dissidenti: l’ex assessore di area gianassiana fa chiaramente capire che il «vulnus» della questione è proprio la sindaca: «Meglio il commissario che altri 4 anni di questo governo inconcludente. Trattare, se rimane lei, non serve a nulla. Non rincorriamo né poltrone né incarichi, se il partito ha una soluzione ce la prospetti, siamo disposti a ragionarci».
La vicenda di Sesto ha dato una forte scossa al Pd i cui rappresentanti più autorevoli, da alcuni giorni, sono saliti sulle barricate per «salvare il soldato» Biagiotti. Ieri, per esempio, il governatore Enrico Rossi è tornato sull’argomento dicendo che considera «Sara Biagiotti uno dei migliori sindaci in Toscana. Mi auguro che il partito a Sesto ragioni e che si trovi quanto prima una via d’uscita, perché questo fa male al Pd, al nostro rapporto coi cittadini. Se ci sono dei problemi è bene che se ne discuta». E sulla nuova pista di Peretola aggiunge: «Se poi c’è qualcuno che vuole mettere sulle spalle di Sara il problema dell’aeroporto, debbo dire che questo è tutto sulle mie spalle».