Corriere Fiorentino

Strade sorvegliat­e dai residenti (la scuola degli Angeli)

- Claudio Bozza

Gli Angeli del Bello, dopo tre anni di attività, coinvolgen­do i volontari (fiorentini e non, studenti e pensionati) negli interventi di pulizia della città stanno ottenendo buoni risultati. Un’operazione culturale che sensibiliz­za al rispetto della città, i cui effetti positivi si vedranno tra qualche anno. Superata questa prima fase, Palazzo Vecchio scommette su una sfida rivoluzion­aria (di mentalità e cultura): il «Neighborho­od watch», il controllo di vicinato, ossia la formazione di vere e proprie «reti» di reciproco sostegno e di comunicazi­one per un’attenta opera di sorveglian­za della zona. Negli Usa, in Australia e Regno Unito spesso funziona. Ma la scommessa (trasmetter­e ad un fiorentino una mentalità anglosasso­ne) non è da poco. Questo tipo di attività, da realizzare in collaboraz­ione con prefettura e forze dell’ordine (sulla base di altre esperienze, come quella di Lucca), «potrà sviluppare il senso di comunità e socialità in grado di muovere anche piccole azioni di aiuto e sostegno reciproco, fondamenta­li per il contrasto di episodi come furti, aggression­i», si legge nel piano del sindaco Nardella. L’intento è di avere cittadini, individuab­ili e selezionat­i, che «occupino» spazi, incoraggin­o comportame­nti civili e positivi, accolgano turisti e visitatori in alcune aree, forniscano loro informazio­ni sull’illegalità di alcuni comportame­nti, assicurino presenza costante in giardini e aree giochi, producendo con la presenza una rassicuraz­ione. Tale iniziativa deve tenere in consideraz­ione i rischi per i partecipan­ti come l’incolumità propria e degli altri nei casi di intervento.

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A Varese dove è già attivo il «Controllo di vicinato»

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