Strade sorvegliate dai residenti (la scuola degli Angeli)
Gli Angeli del Bello, dopo tre anni di attività, coinvolgendo i volontari (fiorentini e non, studenti e pensionati) negli interventi di pulizia della città stanno ottenendo buoni risultati. Un’operazione culturale che sensibilizza al rispetto della città, i cui effetti positivi si vedranno tra qualche anno. Superata questa prima fase, Palazzo Vecchio scommette su una sfida rivoluzionaria (di mentalità e cultura): il «Neighborhood watch», il controllo di vicinato, ossia la formazione di vere e proprie «reti» di reciproco sostegno e di comunicazione per un’attenta opera di sorveglianza della zona. Negli Usa, in Australia e Regno Unito spesso funziona. Ma la scommessa (trasmettere ad un fiorentino una mentalità anglosassone) non è da poco. Questo tipo di attività, da realizzare in collaborazione con prefettura e forze dell’ordine (sulla base di altre esperienze, come quella di Lucca), «potrà sviluppare il senso di comunità e socialità in grado di muovere anche piccole azioni di aiuto e sostegno reciproco, fondamentali per il contrasto di episodi come furti, aggressioni», si legge nel piano del sindaco Nardella. L’intento è di avere cittadini, individuabili e selezionati, che «occupino» spazi, incoraggino comportamenti civili e positivi, accolgano turisti e visitatori in alcune aree, forniscano loro informazioni sull’illegalità di alcuni comportamenti, assicurino presenza costante in giardini e aree giochi, producendo con la presenza una rassicurazione. Tale iniziativa deve tenere in considerazione i rischi per i partecipanti come l’incolumità propria e degli altri nei casi di intervento.
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