Corriere Fiorentino

Poste, un incontro anti tagli

Fissata per il 7 settembre la chiusura dei 58 piccoli uffici Domani vertice Rossi-Giacomelli dopo il duello sul piano

- Giulio Gori

Sportelli chiusi da lunedì 7 settembre per i 58 piccoli uffici postali sparsi un po’ in tutta la Toscana, se la Regione e i Comuni non vinceranno la battaglia con Poste Italiane. Non si placa infatti la polemica a tra Firenze e Roma: la Regione Toscana ha dato o no il suo avallo al piano dell’azienda che prevede la chiusura di 58 uffici postali? Il governator­e Enrico Rossi tuona contro l’atto «unilateral­e» di Poste; il sottosegre­tario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, lo bacchetta e sostiene che la Regione «ha accolto la richiesta» dell’azienda. Durante la scorsa notte, i cellulari di quelli che contano nel Pd toscano squillavan­o in continuazi­one: argomento unico lo scontro Rossi-Giacomelli. Poi, nella tarda serata di ieri, un segnale: i due contendent­i si incontrera­nno domani per discutere del piano di tagli di Poste. La polemica comincia a febbraio, quando l’azienda presenta un piano —a poco più di due anni dal precedente — per la chiusura di altri 65 sportelli in frazioni e zone montane. Gli enti locali si mobilitano e viene creato un tavolo di confronto tra Poste, la Regione, 15 sindaci, la presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti e il presidente di Uncem Oreste Giurlani. Secondo Giacomelli, «in Toscana, oltre a circa 50 confronti con le amministra­zioni territoria­li, si sono svolti incontri con la Regione»; ma secondo la Regione quel tavolo si è riunito una sola volta, perché dopo il ricorso al Tar contro il piano, Poste ha cessato il confronto. «Sì, con la Regione e Poste assieme c’è stato un incontro solo — dice Mauro Pinzani, sindaco di Rufina — forse c’è un po’ di confusione: ci sono stati molti incontri tra Poste e i sindaci, zona per zona». Così, dopo le elezioni regionali, Poste chiede un nuovo incontro al capo di gabinetto di Rossi, Ledo Gori. Due dirigenti di Poste gli comunicano il nuovo piano, 59 e non più 65 chiusure. E qui le versioni discordano di nuovo. Per governo e Poste Gori avrebbe dato l’avallo, chiedendo solo di salvare un altro sportello. Per la Regione, il capo di gabinetto si sarebbe limitato a fare una battuta su Montecatin­i che lamentava la chiusura di due uffici. «La Regione Toscana ha detto sì, e infatti ha indicato un altro ufficio da tenere aperto», spiega il portavoce di Giacomelli. Che aggiunge: «Questa uscita di Rossi ha sorpreso tutti». Per il governator­e non è una «chiacchier­ata informale» a poter chiudere una vertenza: «Le parole di Giacomelli non corrispond­ono a verità — spiega — C’era un tavolo ufficialme­nte costituito e che non ha mai dato alcun assenso. Questo dovrebbe essere chiaro anche a Roma». l governator­e prosegue col suo aut aut: «Disponibil­i a incontrarc­i e trattare. Ma se così non dovesse essere, che facciano i conti: se la Regione e i Comuni ritirano convenzion­i, la perdita sarà superiore al risparmio generato dai tagli».

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Il piccolo ufficio postale di Talamone, con uno scorcio sul mare
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Antonello Giacomelli, sottosegre­tario allo Sviluppo economico
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Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana

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