Acqua bollente, la laguna soffoca
Alghe e moria di pesci a Orbetello. I biologi: «Un fenomeno mai visto prima»
ORBETELLO La temperatura dell’acqua ha superato i 32 gradi. Era da trent’anni che non succedeva. E così che si giustifica la moria di pesci, l’aumento delle alghe e la mancanza di ossigeno che rischia di sconvolgere l’equilibrio dell’ecosistema della laguna di Orbetello. L’allarme lanciato anche dal Comune e dalle associazioni ambientaliste è stata raccolto dalla Regione, da venerdì sera sono state attivate le pompe che immettono in laguna acqua dal mare e ossigenatori per evitare il peggio.
La situazione è stata definita «critica» dai tecnici della Regione a causa del rischio di «anossia», l’eccessiva carenza di ossigeno nelle acque.
Il fenomeno avviene ogni estate, anche se in questi giorni sta assumendo proporzioni anomale: l’aumento dell’attività biologica (e quindi del consumo di ossigeno da parte dei microrganismi acquatici) comporta la diminuzione del gas disponibile in acqua, con danni all’ecosistema (morie di pesci e piante, eccesso di fioriture algali) e peggioramento della qualità della laguna dal punto di vista balneare, turistico e della pesca. Il problema è ampliato dalla presenza di scarichi civili, agricoli e industriali: ciò comporta un eccesso di sostanze nutrienti in acqua — «eutrofizzazione» — criticità che colpisce anche vari fiumi toscani (come l’Arno) e che a sua volta ha per prima conseguenza l’anossia delle acque. Un evento solo parzialmente naturale, quindi, ma tenuto sotto controllo da Arpat, Regione e Comune di Orbetello, che dal 2013 monitorano costantemente lo stato della laguna e attuano procedure di risanamento come l’incremento dello scambio tra mare e laguna tramite idrovore, la raccolta delle alghe in eccesso e azioni di rimescolamento delle acque interne.
Intanto, nell’area della laguna stanno già emergendo le prime conseguenze dell’eccesso di calore. A inizio luglio, presso Ansedonia, ha fatto la sua comparsa l’alga irritante Osteopsis ovata, che dal 1998 si manifesta periodicamente sui litorali di tutta la Toscana ed è favorita da caldo eccessivo e scarso rimescolamento dell’acqua. Ed è appunto notizia di ieri la morìa di migliaia di orate d’allevamento, le cui carcasse hanno invaso le acque costiere della laguna e richiesto l’intervento della Protezione civile per lo smaltimento.
Una situazione che, secondo il biologo Mauro Lenzi, non ha precedenti per intensità: «Abbiamo due centraline per la misurazione della temperatura — spiega al sito Ilgiunco.net —e sono tutte e due incredibilmente fuori scala: le acque della laguna hanno raggiunto addirittura i 32,5 gradi, un valore al di sopra dei 31 gradi che si verificarono in occasione della morìa del 1986».
Di «evento di rarità eccezionale» parla anche il Comune di Orbetello, che annuncia l’installazione di venti ossigenatori per l’acqua e l’innalzamento del livello di pompaggio delle acque marine all’interno della laguna. «Interventi — spiega il sindaco Monica Paffetti — rivolti alla tutela del pesce, affinché si possa tornare prima possibile alla normalità».
Ma, ricorda Lenzi, «anche l’acqua del mare segna 29 gradi e, seppur più fresca, riesce a mitigare fino ad un certo punto la situazione. Quanto ai pesci, specie le Orate, il caldo ha peggiorato le loro condizioni».