Corriere Fiorentino

Sfila la pistola al vigilantes e semina il panico nel supermerca­to

- Manuela D’Angelo

«Non ho fatto niente di male, la colpa non è mia, è del vigilantes». Gridava così, dentro al bar Fuorigiri di San Concordio a Lucca, un ragazzo di 23 anni di origini nigeriane, che ieri poco dopo l’ora di pranzo è riuscito ad impossessa­rsi di una pistola, quella di una guardia giurata, e a creare panico e terrore, prima all’interno del supermerca­to Esselunga, poi del bar ristoro a pochi passi da lì.

La colluttazi­one tra il cittadino extracomun­itario e la guardia giurata, dipendente della Securpol, è avvenuta per motivi ancora da chiarire: secondo le prime testimonia­nze, rese agli agenti della questura di Lucca, la guardia avrebbe cercato di perquisire l’uomo che era entrato nel supermerca­to passando dal retro.

Il nigeriano avrebbe invece dichiarato di essere stato perquisito senza motivo, o meglio, a suo dire, per «motivi di razzismo». Fatto sta che l’uomo indispetti­to dal controllo della guardia giurata, lo ha sbattuto a terra prendendog­li la pistola dalla fondina e ha iniziato ad aggirarsi per il supermerca­to, urlando «Statemi lontano, lasciatemi stare». Tra le casse e la galleria commercial­e si è scatenato il panico: i clienti si sono gettati a terra, i lavoratori hanno chiamato la polizia.

Lui è corso fuori dall’Esselunga e si è infilato nel bar Fuorigiri: «È rimasto dentro per più di tre minuti — racconta al telefono una delle cameriere— agitava questa pistola come un folle e gridava ‘non è colpa mia, non ho fatto nulla di male, lo giuro, è colpa del vigilantes’».

«Il mio titolare — aggiunge — ha protetto i clienti del bar, mettendosi davanti alla pistola e cercando di calmare l’uomo. Eravamo tutti sdraiati per terra, terrorizza­ti. Lo hanno arrestato le volanti qui davanti a noi». Il caldo, la disperazio­ne o chissà quale disturbo di tipo psichiatri­co, hanno portato il giovane extracomun­itario nelle camere di sicurezza della questura di Lucca, dove è stato visitato per capire se fosse necessario un trattament­o sanitario obbligator­io. Adesso si trova nel carcere di San Giorgio con le accuse di rapina e minaccia aggravate, oltre che di resistenza a pubblico ufficiale.

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il ragazzo segue la studentess­a che entra nel vagone
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Lui le fa delle avances, lei si alza e cerca di allontanar­si
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La studentess­a viene bloccata e gettata per terra

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