Il vagone è vuoto, lui l’aggredisce
La studentessa chiede aiuto e le telecamere inchiodano il ventenne, subito arrestato
Si era nascosto in bagno perché pensava che quello fosse il posto migliore per scappare ai controlli della Polfer. E invece gli agenti lo hanno trovato lì, a distanza di poche carrozze dalla quale lui aveva violentato una ragazza. Per lui non c’è stato nulla da fare: un senegalese di 20 anni, con regolare carta di soggiorno, residente a Firenze, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. A lui la squadra mobile è arrivata grazie al racconto della vittima e alle immagini delle telecamere installate sul convoglio che hanno ripreso l’aggressione.
Tutto è accaduto sabato 11 luglio quando il giovane, al ritorno dal mercato di Livorno (dove era stato per lavoro), è salito sul treno. A quell’ora il regionale, che era diretto a Pisa, era vuoto. Anzi, semivuoto perché almeno un’altra persona c’era: un studentessa pisana, anch’essa ventenne. Secondo gli investigatori il venditore regolare l’aveva vista prima in stazione e da lì non l’aveva persa d’occhio: le telecamere di sicurezza lo riprendono infatti mentre la segue all’interno del vagone.
La ragazza non si accorge di nulla e si siede nel posto che le piace di più. Subito dopo si materializza il ragazzo. Le si siede accanto, prova ad attaccare bottone ma lei non gli dà corda. A questo punto i suoi modi diventano molto meno garbati e proprio per questo lei si alza per allontanarsi. Qualche passo verso la porta, lui ragazzo la segue, la ferma, poi la getta per terra e comincia a toccarla. Lei urla, si dimena e forse sono proprio le grida a mettere in allarme il venditore, che a un certo punto si ferma e non la stupra. Il tutto dura due minuti, al massimo tre. Ma sono minuti di terrore. E la ragazza non sa come reagire, perché vorrebbe chiamare le forze dell’ordine ma è come paralizzata.
Nel frattempo il treno è arrivato in stazione a Pisa; la ventenne si rivolge al capotreno per denunciare la violenza. Scatta l’allarme. Gli agenti della Polfer cominciano a cercarlo lungo le carrozze trovano il giovane nascosto dentro il bagno e poi lo portano in questura a Pisa. Agli investigatori lui dirà che «non è vero nulla». Ma non sa che la polizia ha già le immagini video che confermano in pieno il racconto della ragazza e che lo inchiodano. I poliziotti gli sequestrano anche i vestiti: servono per il Dna.
Si registrano reazioni dal mondo della politica. «La Toscana non può più tollerare episodi di questa gravità», dice il presidente della Regione Enrico Rossi. «Già dalla prossima settimana chiederò di incontrare il prefetto di Firenze e Trenitalia — aggiunge — per rivolgere nuovamente la richiesta a forze dell’ordine e Trenitalia di soluzioni più avanzate in grado di assicurare la sicurezza sui treni», in particolare «di attivare un piano di videosorveglianza su tutti i treni regionali e alle forze dell’ordine un piano perché dalla videosorveglianza si possa attivare una persona presente a bordo che possa subito intervenire».
Il capogruppo in Toscana di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli chiede invece «castrazione fisica ed espulsione immediata dall’Italia con il divieto di rientro a vita nel nostro Paese».