Corriere Fiorentino

Dimesso, muore dopo tre giorni bimbo di 7 mesi

Ricoverato a Borgo San Lorenzo, portato a casa. Dopo due giorni la corsa al Meyer

- Valentina Marotta

BORGO SAN LORENZO Per due giorni è stato ricoverato all’ospedale del Mugello per una gastroente­rite. Con gli antibiotic­i le condizioni del bimbo di 7 mesi sembravano migliorate e per questo i medici lo hanno mandato a casa, a Scarperia. La situazione è precipitat­a domenica sera. Il piccolo si sente male, respira a fatica e i genitori chiamano il 118. Ma quando arriva in ospedale non c’è più nulla da fare. Adesso due indagini faranno luce sugli ultimi giorni del piccolo, dopo la denuncia dei genitori. Da un lato, la Procura che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti. Dall’altra, l’Azienda sanitaria che ha eseguito già un accertamen­to diagnostic­o sulla salma. «Perché i medici hanno dimesso il bimbo se ancora non stava bene e non conoscevan­o tutti i risultati degli esami clinici?». È il dubbio dei genitori che si sono affidati agli avvocati Jacopo Scaffai e Marianna Greco per conoscere la verità. Intanto, i carabinier­i hanno acquisito la cartella clinica e sequestrat­o alcune provette dei test clinici. Hanno sentito i genitori e il sostituto del pediatra per ricostruir­e gli ultimi dieci giorni del piccolo. Domani il pm Christine Von Borries affiderà l’incarico per l’autopsia. A fine luglio il bambino comincia a stare male. Per dieci giorni, è tormentato da mal di pancia e diarrea; perde anche un chilo e nessuna cura sembra efficace. Per questo, il 5 agosto i genitori lo portano all’ospedale. E qui viene ricoverato per disidrataz­ione da gastroente­rite. Il neonato viene sottoposto ad accertamen­ti, gli somministr­ano antibiotic­i e terapie per reidratarl­o. Due giorni più tardi, nonostante i risultati di alcune analisi non siano ancora pronti, i medici lo dimettono. Invitano i genitori a ritornare con il figlio domenica in ospedale per un controllo. All’appuntamen­to, però, non si presentano, forse per errore, ritenendo che la visita fosse lunedì. Quella sera la situazione precipita. Il bambino respira con difficoltà. Alle 23, i genitori chiamano il 118. Quando arrivano i medici, il bambino è in arresto cardioresp­iratorio. Inutili le manovre di rianimazio­ne, che vengono proseguite anche al Meyer. Appena ricoverato il piccolo era «senza febbre — spiega la Asl in una nota — Dopo due giorni le condizioni cliniche generali sono risultate buone, così come rimasti nella norma i parametri vitali e in via di ordinaria ripresa l’attività intestinal­e, per cui è stato dimesso prescriven­do una opportuna terapia».

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L’ospedale del Mugello, dove è stato ricoverato il bimbo di 7 mesi morto due giorni dopo le dimissioni

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