Come due città, faccia a faccia
Vite, storie e amori ambientati lungo l’Arno: la terza puntata In viaggio con un renaiolo tra le passioni, le visioni e i sogni. Guidati dal destino
La protagonista di questo racconto, una guida turistica, riceve la visita in Palazzo Vecchio di una donna, che pare insoddisfatta di ogni pacchetto turistico presentato, anche il più elaborato. Questa insoddisfazione lega però le due donne tanto che la turista spinge la guida ad esplorare le proprie curiosità verso il fiume Arno. Inizia così una strana avventura voluta dal caso, sulla barca di un renaiolo. Incontreremo Andrea, in un’inaspettata versione diurna? sponda, sbirciando dietro le tende di un palazzo, continua lei. I colori e i sapori dell’una sarebbero modello dei colori e dei sapori dell’altra. L’inverno di una sponda sarebbe il refrigerio dell’estate dell’altra. (Maledetto però il cane che già sguazza in acqua… Grandi urla per recuperarlo... Faccio la figura della cittadina isterica… e fuggo via.)
I giorni seguenti ritorno più volte attratta agli argini. Lei non c’è, o meglio non c’è mai dal mio lato. Sempre saluta, dall’altro lato. Si schiarisce la vista, scosta il ciuffo immaginario. Forse sta giocando. Ma ha ragione, penso: mi dà una gran smania d’incontrarla. Rimango assisa sulla mia sponda, al crepuscolo. Senza i ponti, questa città sarebbe divisa in due. Ma un argine sarebbe il desiderio dell’altro. Alcuna invidia, alcuna prosopopea, alcun cagarsi addosso l’un l’altra. Due storie che si sognano sarebbero meglio che una sola, sebbene inveterata. Vengo risvegliata da una perentoria fortezza: più di 100 finestre risguardanti, 200 teste inferocite e sudate, un brusio immane, ottuso sopra le nostre teste.
Siamo faccia a faccia col Ponte Vecchio. Pare pronto a far fuoco, un galeone che incombe sulla nostra piccola imbarcazione anarchica. Ci abbandoniamo alla battaglia, sicuri della disfatta.
( 3 – continua. La prima puntata il 1/08/2015, la seconda il 6/08/2015)