Corriere Fiorentino

«Orgoglio e felicità» La comunità ebraica aspetta l’ambasciatr­ice Nirenstein

La futura ambasciatr­ice rinsalda il legame Firenze-Israele

- di Marzio Fatucchi

«Ho il cuore pieno di gioia e di orgoglio, anche di orgoglio fiorentino. Oltre che di umiltà » . Fiamma Nirenstein risponde da Gerusalemm­e. Sono passate solo 19 ore dalla notizia che sarà lei la prossima ambasciatr­ice di Israele in Italia. Lascerà la nazionalit­à italiana (ha doppia cittadinan­za dal 2013), ma ancora se e quando entrerà in carica, non è dato saperlo. Così come non è possibile essere certi di quando la giornalist­a ( La Stampa, Il Giornale, Panorama, tra gli altri) ed ex deputata Pdl sarà di nuovo nella sua città natale, Roma: scelte, presenze e movimenti ora saranno programmat­i in base alle necessità del governo israeliano. Un percorso istituzion­ale e diplomatic­o che Nirenstein dovrà seguire fino alla nomina, con una data ancora da definire ma non immediata, pare. A Nirenstein sono arrivati i saluti e le congratula­zioni di esponenti del governo come il toscano Cosimo Maria Ferri e Sandro Gozi, di membri dell’opposizion­e come la toscana Deborah Bergamini, ma anche di Maurizio Gasparri, Mara Carfagna di Forza Italia ma anche di Fabrizio Cicchitto di Ncd. Ora, in attesa dei passaggi formali, si attende di capire se Nirenstein sarà in Italia, e soprattutt­o a Firenze, a settembre. Perché c’è stato un altro riconoscim­ento, questa volta europeo, per la città e il legame con il mondo ebraico.

Il 6 settembre, a Firenze, si terrà infatti la Giornata Europea della Cultura Ebraica. E sarà un evento centrale per tutti i Paesi del continente, che dovrebbe vedere la partecipaz­ione anche del premier Matteo Renzi. «Sì, ci ha confermato la presenza. A meno che la Merkel non lo chiami all’ultimo minuto...» scherza la presidente della comunità fiorentina Sara Cividalli, orgogliosa due volte. «C’è un orgoglio fiorentino e felicità» per Nirenstein, spiega «anche se è una scelta di un altro Stato e queste scelte non si commentano. La notizia ci ha sorpresa, la scadenza dell’attuale ambasciato­re è ad agosto 2016». E poi l’orgoglio della scelta del capoluogo come «sede» degli eventi centrali della Giornata. Di fatto, una manifestaz­ione — direttore artistico Enrico Fink — che parte il 27 agosto e si concluderà a novembre, dedicata a «Ponti e attraversa­menti»: «I ponti di Firenze sono i più belli del mondo, quelli che nascono — culturali e sociali — da qua anche». Ponti verso tutti, con alcune scelte come un incontro, presso la Comunità Islamica, dove parleranno di pace solamente le donne. «Non credo ci siano molti presidenti di comunità ebraiche che quando passano da un luogo di culto islamico, come a Firenze, vengono chiamati e invitati a salutare la comunità e i fedeli musulmani» racconta Cividalli.

Gli eventi organizzat­i per la Giornata della Cultura Ebraica partono il 27 agosto con una serie di incontri in Sinagoga, a Firenze, il concerto della Banda Improvvisa e poi un flash-mob dai ponti di Firenze alla Sinagoga. Fino a settembre, laboratori per bambini e visite guidate al «vecchio ghetto», distrutto durante la ricostruzi­one di Firenze Capitale. Poi presentazi­one di libri (tra cui quello di Guido Fink «Nel Segno di Proteo: da Shakespear­e a Bassani», il 2 settembre, allo Stensen), altri incontri e concerti fino al 6 settembre quando, nei giardini della Sinagoga, dalla cucina alla letteratur­a, la cultura ebraica si aprirà alla città (e all’Europa) tra chef stellati come Moshe Basson, saggisti e scrittori come Riccardo Calimari, Gyorgy Konrad, Assaf Gavron e Giacoma Limentani e infine il concerto del gruppo israeliano-yemenita A-Wa. Tutte le info su www.ucei.it.

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Fiamma Nirenstein sul lungarno alle Grazie A sinistra, la sinagoga di Firenze
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