Astori si presenta Pradè: altri rinforzi, ma con calma
Verso il campionato Pradè conferma lo sprint per Kalinic: «È il nostro primo obiettivo» E su Borini: «Una delle tante trattative, ma non bisogna avere fretta. Abbiamo già una base solida»
Calma e gesso, direbbe un giocatore di biliardo. E la Fiorentina — almeno a giudicare dalle parole di Pradè — di palle sul tappeto verde ne ha davanti un bel po’. Basta decidere quale mandare in buca. Anche se, a dire il vero, non dipende solo dai dirigenti viola. «Abbiamo in piedi — fa notare il direttore sportivo dopo aver presentato Astori — più di una trattativa, ogni tipo di situazione è stata studiata insieme al nostro allenatore, sapendo bene che tante cose si possono fare e tante altre no. La nostra bravura deve essere quella di avere più opzioni da portare a Sousa perché sappiamo quali sono le sue esigenze». Traduzione: la prima punta arriverà nelle prossime ore («avendo ceduto Gomez è la nostra priorità»), l’altro attaccante e il centrocampista appena se ne presenterà l’occasione («vediamo cosa ci offre il mercato, termina il 31 agosto»), mentre non è detto che arrivi un altro difensore.
Ma andiamo per ordine. Kalinic: «È un attaccante che ci piace, la trattativa con il Dnipro sta andando avanti», spiega. L’accordo con il ventisettenne centravanti croato è fatto (ingaggio intorno al milione e duecentomila euro per quattro anni), i due club stanno limando gli ultimi dettagli e l’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare prima delle due amichevoli di Ferragosto (il 14 a Lucca con la Lucchese, il 15 a Montecatini con i greci dell’Iraklis).
Discorso diverso per Borini: «È una delle situazioni aperte. Non è detto che una cosa escluda l’altra», chiosa il ds viola riferendosi alla possibilità che l’attaccante del Liverpool arrivi insieme a Kalinic. Ma la trattativa appare ogni giorno più difficile, sia per le reticenze del calciatore sull’ingaggio sia per l’agguerrita concorrenza (Lazio, Inter, West Ham). «Stiamo valutando delle situazioni», afferma sibillino il suo procuratore. Intanto, la Fiorentina si guarda intorno, perché fin quando non ci saranno certezze sulla tenuta di Pepito Rossi un altro lì davanti ci vuole (Rebic evidentemente non offre abbastanza garanzie). «Bisogna avere pazienza — prosegue Pradè — e noi non abbiamo fretta. Sappiamo bene che gli ultimi venti giorni di mercato aprono un mondo calcisticamente parlando».
E una cosa è certa, in questo mondo non c’è spazio per Walace, il centrocampista brasiliano del Gremio più volte accostato ai viola e ora cercato pure dal Napoli. «Non è un nostro obiettivo, non ci interessa più, in quel ruolo abbiamo preso Suarez». Eppure qualcun altro sulla linea a due di centrocampo Sousa se lo aspetta. Perché vero, l’ex Atletico Madrid è un gran colpo, ma accanto a lui ci sono solo Badelj, Borja Valero e Vecino (questi ultimi due, pur avendo fornito prove convincenti nelle amichevoli, sono esperimenti in quel ruolo). Continua a circolare il nome di Pajtim Kasami, 23 anni, macedone naturalizzato svizzero. Ma l’impressione è che il mediano possa arrivare all’ultimo momento, e dal mercato estero. «La squadra — assicura il direttore sportivo — ha una base solida, lo avete visto tutti. Qualcosa dobbiamo concludere, ma abbiamo la fortuna di poter fare le cose ragionando».
E così, ragionamento dopo ragionamento viene fuori che la difesa è a posto così. O quasi. «Gilberto è il classico laterale brasiliano e può giocare come quarto, quinto e anche come esterno alto. A Roma ho avuto uno come Cafu, mi piacerebbe facesse anche solo una piccola parte di quello che ha fatto lui. Come terzini sulla destra ci sono Gilberto, Tomovic e, adattato ma ci gioca volentieri, anche Roncaglia » . Calma e gesso, dunque. Aspettando che almeno tre palle vadano in buca.