Corriere Fiorentino

MODELLO COCORICÒ

- di Gaspare Polizzi

Per fortuna la sedicenne che ieri pomeriggio è stata ricoverata all’ospedale di Santa Maria Nuova in coma etilico dopo aver bevuto vodka è stata dimessa. Le cronache ci hanno raccontato in questi giorni altre storie finite tragicamen­te: il sedicenne Lamberto, morto nella nota discoteca Cocoricò di Rimini, che il questore Improta ha fatto chiudere per 120 giorni: il diciottenn­e Lorenzo, morto in una discoteca in Salento; la sedicenne Ilaria stroncata sul lungomare di Messina forse da una dose di ecstasy cattiva. Droga e alcol sono strumenti sempre più diffuso per lo «sballo» giovanile. Colpisce la frequenza e l’età dei ragazzi coinvolti. Ieri a Firenze la sedicenne era accompagna­ta da una tredicenne. Che ragazzi sempre più giovani si “fanno” di superalcol­ici, più facili da comprare, o di droghe di nuova generazion­e come l’ecstasy, per le quali non è neppure possibile praticare vere disintossi­cazioni, è noto.

Ora si cominciano anche a prendere misure repressive, come la chiusura del Cocoricò. Tanti dicono che è inutile chiudere le discoteche, perché la droga o l’alcol si trovano dappertutt­o. Ed è vero, è facile — troppo facile a Firenze e in Italia — procurarsi alcol o droga, nonostante i divieti. Basta percorrere la notte alcune vie del centro storico per rendersene conto; e droga e alcol sono acquistabi­li facilmente anche in pieno giorno, in zone frequentat­e dagli studenti come la mensa di Sant’Apollonia, Piazza San Marco, per non dire di Via Palazzuolo. Eppure il Tar ha annullato l’ordinanza comunale sul divieto di vendita di alcolici dopo le 22 rendendone l’acquisto ancora più facile. Ma le misure esemplari sono a questo punto necessarie, come sarebbe necessario il controllo effettivo dei minimarket e dei luoghi di spaccio, ben noti alle forze dell’ordine. Sarebbe anche un segno importante se i cittadini si ribellasse­ro, segnalando spaccio e illegalità connesse. E aspettiamo che si metta presto in funzione il numero verde anti-degrado e si attuino quelle reti di controllo nei quartieri per la sorveglian­za: due dei cento punti del piano del sindaco Nardella. Ma soprattutt­o serve che i giovani trovino un senso da dare alle loro lunghe giornate delle vacanze estive, che non sia la ricerca spasmodica dello «sballo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy