Vodka a 16 anni: in coma etilico
Un pomeriggio di sballo nel centro di Firenze, con l’amica di 13 anni Denunciato il proprietario del minimarket che ha venduto la bottiglia
Forse per sfida o, come capita spesso tra adolescenti, per emulare le «imprese dei più grandi». Laura (il nome è di fantasia), 16 anni, ha trascorso un pomeriggio dall’alto tasso alcolico con un’amica di 13 anni, per le strade del centro storico fiorentino. Si è stordita con una bottiglia di vodka acquistata in un minimarket in via delle Oche e, alla fine, è svenuta.
La studentessa martedì alle sette di sera è finita al pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria Nuova con una intossicazione etilica acuta. Nel sangue aveva un tasso alcolico di 2,1, quattro volte quello consentito. Una sorpresa anche per i medici abituati a soccorrere ogni sabato notte, truppe di ventenni che arrivano incoscienti e devastati da mix di birra, vino e superalcolici; ma di solito non succede nel pomeriggio di un martedì. Laura è stata dimessa dopo qualche ora, guarirà in nove giorni. Ad aspettare fuori dalla stanza i genitori, ancora incapaci di credere a quanto successo. Il proprietario del minimarket, un cinese di 34 anni che vive a Firenze da tempo con regolare permesso di soggiorno, è stato denunciato per aver venduto alcol alle due minorenni. Non è tutto. Il questore Raffaele Micillo sta valutando se sospendergli la licenza di vendita.
Laura era uscita raccontando ai genitori di dover incontrare un’amica a Firenze, ma che poi sarebbe tornata presto a casa. Quindi ha preso la tramvia da Scandicci, dove abita, fino alla stazione di Santa Maria Novella. Sul tram ha incontrato l’amica tredicenne. È iniziato così il pomeriggio delle due ragazzine, che hanno poi attraversato le strade del centro di Firenze, facendosi largo tra la folla di turisti armati di macchine fotografiche puntate su chiese e palazzi storici. Chiacchiere, risate. Poi la decisione: sono entrate nel minimarket in via delle Oche per acquistare una bottiglia di vodka. Basta svitare il tappo: hanno iniziato a bere per strada, lì dove nessuno poteva rimproverarle. Un brindisi, poi un altro, nel caldo impietoso. In via Panzani le due ragazzine hanno incontrato un amico, un coetaneo di Laura, che accorgendosi della loro ubriachezza le ha invitate a fermarsi, a bere acqua per smaltire l’alcol. È in quell’istante che Laura si è accasciata per strada, priva di sensi. L’amico si è spaventato ma non si è perso d’animo, ha chiamato al telefono i genitori della compagna di scuola e poi anche il 118. Arriva l’ambulanza, poi la corsa verso l’ospedale di Santa Maria Nuova.
«Che ci faccio qui?» ha chiesto la sedicenne con lo sguardo smarrito ai medici che l’hanno soccorsa. Un’altra risata, prima di dormire. Quando si è svegliata Laura ha pianto per la vergogna, coprendosi la faccia con le mani, e ha chiesto scusa agli infermieri per quel che è successo. Si è ripresa lentamente, dopo una flebo. Ed è allora che, con gli occhi ancora gonfi, ha raccontato la folle avventura di quel pomeriggio agli agenti di polizia, arrivati nel frattempo al pronto soccorso. Ma Laura non ha spiegato perché si è aggrappata con l’amica a quella bottiglia di vodka. Ad attenderla oltre la porta c’erano i suoi genitori, che ancora non riescono a farsi una ragione di quello che è successo alla loro bambina.
Cade sul marciapiede, un amico chiama il 118 Curata dai medici a Santa Maria Nuova