La Querce sgomberata, ora via all’hotel
Erano lì da 2 anni: via in 150, uno su tre è un minore. Il sindaco: zero imu per attività occupate
Fuori tutti dalla Querce. Dopo due anni di occupazione, ieri mattina è stato sgomberato l’ex collegio delle Cure, dove avevano trovato alloggio circa 150 persone, perlopiù romeni e marocchini, tra cui una cinquantina di bambini. Un’occupazione molto discussa, sia per l’eleganza del quartiere (alcuni residenti si erano più volte lamentati), sia per la storica location: fino ai primi anni Duemila, alla Querce, dai Padri Barnabiti, avevano studiato generazioni di fiorentini, con una tradizione di studenti dell’alta borghesia. Poi l’abbandono dei religiosi fino a che, due anni fa, quelle che erano state le aule degli alunni, sono diventate cucine, sale da pranzo e camere da letto degli occupanti.
Adesso, dopo lo sgombero, via ai lavori di ristrutturazione per la realizzazione di un grande albergo di lusso. La proprietà è una società immobiliare romana, che ha comprato la struttura dai Barnabiti e che, nel corso dell’occupazione, ha più volte pressato il Comune affinché l’immobile venisse liberato. Uno sgombero, quello di ieri mattina, avvenuto senza momenti di tensione, ma che ha creato non poche difficoltà ai servizi sociali del Comune: tutte piene le strutture d’accoglienza, al collasso in seguito alle recenti ondante di profughi. E così, per sistemare gli sgomberati dell’ex collegio Alla Querce, si è dovuto ricorrere al trasferimento dei profughi: gli 80 della Foresteria Pertini a Sorgane sono stati dislocati in altre strutture nella provincia, stessa sorte è toccata ai 20 di villa Carmen nel viale Belfiore (un ex albergo). E proprio qui, alla Pertini e a villa Carmen, è andato il grosso degli sgomberati dall’ex collegio delle Cure. I restanti sono stati trasferiti all’albergo popolare di via della Chiesa, alla struttura San Paolino della Caritas e presso un’altra struttura gestita dall’associazione«Pronto Dimmi».
Lo sgombero è cominciato intorno alle 8 di ieri mattina, quando sul posto sono arrivati gli agenti della polizia e i carabinieri, accompagnati dai servizi sociali comunali e dalla Protezione Civile, che ha allestito un piccolo gazebo fuori dalla struttura per registrare gli occupanti e fornire loro assistenza. Nell’occupazione tantissime famiglie, che non hanno opposto resistenza fisica alle operazioni di sgombero, hanno però posto al Comune una condizione precisa: «Lasciamo l’immobile soltanto se i nostri nuclei familiari non saranno divisi». Così è stato, ma soltanto dopo cinque lunghe ore di trattativa, andata avanti fino all’ora di pranzo, quando i primi occupanti hanno cominciato a raccogliere zaini e valigie e, con gli autobus messi a disposizione da Ataf, sono stati accompagnati nelle varie strutture di destinazione. Nell’occupazione, anche alcuni anziani e due disabili, uno con problemi respiratori, l’altro con problemi di deambulazione.
Nel pomeriggio ha effettuato un sopralluogo alla struttura liberata il sindaco Dario Nardella. «È stato uno degli sgomberi più difficili e importanti degli ultimi 5 anni. L’immobile diventerà molto presto una struttura viva per il quartiere. Arriveranno posti di lavoro sia per la realizzazione edilizia sia per la gestione». Nardella ha tenuto sottolineare che «Firenze ha azzerato l’Imu per gli immobili privati occupati e dal prossimo anno eliminerà anche l’Imu per immobili a destinazione commerciale occupati». «Con l’intervento di questa mattina — ha aggiunto l’assessore al welfare Sara Funaro — è stato restituito alla città un edificio importante. Nessuno è stato lasciato per strada, tutti gli sgomberati avranno accoglienza e percorsi di reinserimento abitativo. A questo punto spero che l’immobile non resti vuoto e che i lavori di riqualificazione prendano il via al più presto. Si stimano 200 nuovi posti di lavoro». Esulta anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Giovanni Donzelli: «Ci siamo battuti con tenacia per raggiungere questo risultato, organizzando manifestazioni con i cittadini e raccogliendo oltre 500 firme per chiedere lo sgombero, adesso l’amministrazione non avalli l’illegalità consentendo a queste persone di occupare ancora una volta. Il compito del Comune — ha concluso Donzelli — è quello di garantire la sicurezza delle persone che pagano le tasse».