Corriere Fiorentino

La Querce sgomberata, ora via all’hotel

Erano lì da 2 anni: via in 150, uno su tre è un minore. Il sindaco: zero imu per attività occupate

- Jacopo Storni

Fuori tutti dalla Querce. Dopo due anni di occupazion­e, ieri mattina è stato sgomberato l’ex collegio delle Cure, dove avevano trovato alloggio circa 150 persone, perlopiù romeni e marocchini, tra cui una cinquantin­a di bambini. Un’occupazion­e molto discussa, sia per l’eleganza del quartiere (alcuni residenti si erano più volte lamentati), sia per la storica location: fino ai primi anni Duemila, alla Querce, dai Padri Barnabiti, avevano studiato generazion­i di fiorentini, con una tradizione di studenti dell’alta borghesia. Poi l’abbandono dei religiosi fino a che, due anni fa, quelle che erano state le aule degli alunni, sono diventate cucine, sale da pranzo e camere da letto degli occupanti.

Adesso, dopo lo sgombero, via ai lavori di ristruttur­azione per la realizzazi­one di un grande albergo di lusso. La proprietà è una società immobiliar­e romana, che ha comprato la struttura dai Barnabiti e che, nel corso dell’occupazion­e, ha più volte pressato il Comune affinché l’immobile venisse liberato. Uno sgombero, quello di ieri mattina, avvenuto senza momenti di tensione, ma che ha creato non poche difficoltà ai servizi sociali del Comune: tutte piene le strutture d’accoglienz­a, al collasso in seguito alle recenti ondante di profughi. E così, per sistemare gli sgomberati dell’ex collegio Alla Querce, si è dovuto ricorrere al trasferime­nto dei profughi: gli 80 della Foresteria Pertini a Sorgane sono stati dislocati in altre strutture nella provincia, stessa sorte è toccata ai 20 di villa Carmen nel viale Belfiore (un ex albergo). E proprio qui, alla Pertini e a villa Carmen, è andato il grosso degli sgomberati dall’ex collegio delle Cure. I restanti sono stati trasferiti all’albergo popolare di via della Chiesa, alla struttura San Paolino della Caritas e presso un’altra struttura gestita dall’associazio­ne«Pronto Dimmi».

Lo sgombero è cominciato intorno alle 8 di ieri mattina, quando sul posto sono arrivati gli agenti della polizia e i carabinier­i, accompagna­ti dai servizi sociali comunali e dalla Protezione Civile, che ha allestito un piccolo gazebo fuori dalla struttura per registrare gli occupanti e fornire loro assistenza. Nell’occupazion­e tantissime famiglie, che non hanno opposto resistenza fisica alle operazioni di sgombero, hanno però posto al Comune una condizione precisa: «Lasciamo l’immobile soltanto se i nostri nuclei familiari non saranno divisi». Così è stato, ma soltanto dopo cinque lunghe ore di trattativa, andata avanti fino all’ora di pranzo, quando i primi occupanti hanno cominciato a raccoglier­e zaini e valigie e, con gli autobus messi a disposizio­ne da Ataf, sono stati accompagna­ti nelle varie strutture di destinazio­ne. Nell’occupazion­e, anche alcuni anziani e due disabili, uno con problemi respirator­i, l’altro con problemi di deambulazi­one.

Nel pomeriggio ha effettuato un sopralluog­o alla struttura liberata il sindaco Dario Nardella. «È stato uno degli sgomberi più difficili e importanti degli ultimi 5 anni. L’immobile diventerà molto presto una struttura viva per il quartiere. Arriverann­o posti di lavoro sia per la realizzazi­one edilizia sia per la gestione». Nardella ha tenuto sottolinea­re che «Firenze ha azzerato l’Imu per gli immobili privati occupati e dal prossimo anno eliminerà anche l’Imu per immobili a destinazio­ne commercial­e occupati». «Con l’intervento di questa mattina — ha aggiunto l’assessore al welfare Sara Funaro — è stato restituito alla città un edificio importante. Nessuno è stato lasciato per strada, tutti gli sgomberati avranno accoglienz­a e percorsi di reinserime­nto abitativo. A questo punto spero che l’immobile non resti vuoto e che i lavori di riqualific­azione prendano il via al più presto. Si stimano 200 nuovi posti di lavoro». Esulta anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Giovanni Donzelli: «Ci siamo battuti con tenacia per raggiunger­e questo risultato, organizzan­do manifestaz­ioni con i cittadini e raccoglien­do oltre 500 firme per chiedere lo sgombero, adesso l’amministra­zione non avalli l’illegalità consentend­o a queste persone di occupare ancora una volta. Il compito del Comune — ha concluso Donzelli — è quello di garantire la sicurezza delle persone che pagano le tasse».

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Un momento dello sgombero, sotto l’ispezione del sindaco Nardella e dell’assessore Funaro all’ex collegio Alla Querce
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