Corriere Fiorentino

Nella cappella ricostruit­a il ricordo dell’eccidio Mattarella: mai scordare

- SANT’ANNA DI STAZZEMA (LUCCA) Stella Spinelli

La Cappellina in pietra all’ingresso del paese, fresca di ristruttur­azione dopo la bufera del 5 marzo scorso, grazie all’impegno comune di Italia e Germania, è il simbolo di quanto sia importante il lavoro fatto quassù da chi ha collegato «la memoria degli orrori della guerra con lo spirito di pace, di concordia e di amicizia». Ed è proprio questo il concetto espresso dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua lettera per la commemoraz­ione del 71esimo anniversar­io della strage nazifascis­ta: 560 persone, fra cui donne, anziani e bambini trucidate dalla ferocia della 16° Division Reichsfhur­er SS, il 12 agosto 1944. Sono le 9, la cerimonia si apre: il patto di amicizia fra Stazzema e Pescia, la deposizion­e di una corona in piazza Anna Pardini, la messa officiata dall’arcivescov­o di Pisa Giovanni Benotto in quella piazza della Chiesa teatro della mattanza. Poi il corteo verso l’Ossario, simbolo del Parco Nazionale della Pace, dove dal ’48 riposano i martiri. E il saluto di Tassos Papaharala­mbos della città greca di Distomo, dove nel 1944 le truppe naziste uccisero 218 civili e che ancora resta in attesa di verità e giustizia. Enrico Pieri, presidente dell’Associazio­ne Martiri di Sant’Anna, grida il suo sdegno per la pesante assenza delle massime autorità. Il sindaco di Moers, Christoph Fleischhau­er parla della «strada verso una riconcilia­zione che non va pretesa, né forzata, bensì richiesta, concessa e ricevuta come dono». In chiusura l’ambasciato­re armeno, ricordando il genocidio del 1915, auspica una memoria preventiva e vigile contro ogni strage.

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La cerimonia per il 71° anniversar­io della strage
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

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