Via al Palio della prima volta per i cavalli È scontro sul sì agli animalisti
Tanti barberi esordienti, nessuno che abbia già vinto. E due fantini che corrono per la storia
Dieci cavalli anonimi in cerca di gloria. E due fantini, che vogliono entrare nella storia: Andrea Mari detto Brio, che dopo il trionfo di luglio, torna ancora nella Torre in cerca di uno storico e rarissimo cappotto — cioè il bis di successi nello stesso anno — ma anche del personale tris consecutivo. E Gigi Bruschelli detto Trecciolino che vuole, fortissimamente vuole, la sua quattordicesima vittoria, quella del record in condominio con il grande Aceto. Storie di uomini e cavalli, che emergono dalla prima giornata paliesca, in vista della carriera del 16 agosto.
Nessuno, tra i dieci cavalli scelti dai Capitani, può vantare una vittoria e saranno ben 5 gli esordienti. Fuori per scelta dei proprietari gli eroi della storia recente, la potente Morosita Prima trionfatrice a luglio con la Torre, ed Occolè vincitore un anno fa. Esclusi invece dai Capitani, altri due vittoriosi, Mississippi e Oppio.
Con solo 23 cavalli presentati alla tratta, alla fine, il favore del pronostico va ai cavalli che hanno già corso almeno una carriera e che quindi già conoscono Piazza del Campo. In particolare hanno esultato la Torre per Roba e Macos, l’Istrice con Porto Alabe e la Selva con Polonski: tiepido gradimento anche nella Lupa per Mocambo e nella Tartuca per Querino.
Le altre cinque Contrade si sono dovute accontentare di cavalli tutti da scoprire: Quadrivia nell’Oca, Qulpa di Gallura nel Nicchio, Quasimodo di Gallura nella Chiocciola, Raktou nel Valdimontone e Preziosa Penelope nell’Onda.
In un lotto simile, cruciale è il ruolo del fantino. I migliori hanno seguito i cavalli ritenuti favoriti: Andrea Mari detto Brio, nella Torre, sognando il «cappotto»; Giovanni Atzeni detto Tittia, l’altro leader del momento, nella Selva e Gigi Bruschelli detto Trecciolino nell’Istrice — col cui giubbetto ha vinto ieri la prima prova — a cercare la quattordicesima vittoria. Correrà anche il figlio di Trecciolino, Enrico, nell’Oca. E già si favoleggia di una sorta di patto strisciante tra fantini, per non osteggiare più di tanto Bruschelli. Che non si è nascosto: raffica di interviste nella vigilia, poi si è piazzato su un favorito, in una Contrada dove ha già vinto, dove è amato e con potenza economica. L’Oca rivale della Torre, ha scelto Bruschelli junior, in un chiaro gioco strategico che punta ad attenuare le forti possibilità di successo dell’avversaria, che farà di tutto per il bis. È questo il nodo tattico centrale del Palio, che poi però vivrà all’impronta, in virtù soprattutto dell’ordine di ingresso alla mossa, sempre più decisivo. Per il resto, salvo rimescolamenti, la Tartuca si affida a Giuseppe Zedde detto Gingillo, la Chiocciola a Alessio Migheli detto Girolamo, Walter Pusceddu detto Bighino sarà nel Nicchio, Carlo Sanna detto Brigante nel Valdimontone, Alberto Ricceri detto Salasso nell’Onda e Jonathan Bartoletti detto Scompiglio nella Lupa. Un Palio bollente, con 9 rivali al canape, su cui incombono però pessime previsioni metereologiche.