«Richiamo giusto Pure la Chiesa apra i monasteri»
L’emergenza dei migranti è un dramma con molte facce. Quelle «che più devono preoccupare un politico», secondo il responsabile nazionale immigrazione di Forza Italia, Giorgio Silli, sono legate soprattutto «alla scarsezza di risorse e al problema della sicurezza». Silli, pratese, cattolico praticante, chiede a tutti di fare la propria parte. Soprattutto alla Chiesa.
Prima l’attacco a Lega e Grillo, poi quello al governo. Sul tema dei migranti la Chiesa sembra in collisione con l’intero panorama politico. Che idea si è fatto lei?
«È giusto che la Chiesa faccia la Chiesa e che il Papa faccia il Papa. Ma in politica la forma vale quanto e più della sostanza: monsignor Galantino (segretario della Cei, che nei giorni scorsi aveva attaccato Lega, Cinquestelle e poi il governo Renzi, ndr) può dire ciò che vuole, ma entrare a gamba tesa in questo modo è stato cattivo gusto».
Lei è un politico cattolico. Viene prima la politica o la fede?
« Chi amministra la cosa pubblica deve avere posizioni che cerchino di perseguire il bene del proprio Paese, se poi è cattolico sarà la sua coscienza a correggere le posizioni». Quindi prima la politica? « No. Faccio un esempio, quello di Gheddafi. Costui era “brutto e cattivo”, però quando governava la Libia gli sbarchi erano infinitamente minori: non possiamo portare la democrazia nel mondo sobbarcandoci tutti i problemi che ne derivano. La cosa che mi da fastidio è che sembra che i vescovi parlino solo all’Italia». Cosa servirebbe allora? «Forse una telefonata del Papa alle cancellerie europee».
Cosa distingue la posizione di Forza Italia sull’immigrazione da quella della Lega di Matteo Salvini?
«La nostra proposta è diversa e complementare a quella della Lega: noi siamo sempre stati per l’accoglienza ma i numeri oggi non sono più metabolizzabili».
Cosa pensa del «modello Toscana» di accoglienza?
«Mancano i controlli, non c’è verifica né genericamente sugli immigrati, né sui profughi. Non è che io sono cattivo, ma la delinquenza dilaga e non è il momento di metterci il carico da novanta con quella parte di migranti, seppur piccola, che delinque».
Cosa pensa della proposta del sindaco di Poppi che chiede ai propri cittadini la disponibilità di alloggi da destinare ai migranti?
«Succede già altrove, anche nella mia città, Prato. È giusto. E, per essere concreti, direi che anche i monasteri vuoti potrebbero essere messi a disposizione dal Vaticano per questo».
Sta chiedendo alla Chiesa di fare la sua parte?
«Mi viene in mente Pio XII, che aprì le porte del Vaticano agli ebrei perseguitati da Hitler...»
Sicurezza Siamo per l’accoglienza, ma la delinquenza dilaga e non è giusto metterci ora il carico da novanta