Corriere Fiorentino

Il sasso di Dante

- Bernardini, Caremani, Storni

« Profughi negli appartamen­ti privati? Nulla di strano, è una richiesta che stanno facendo molti sindaci della Toscana per affrontare l’emergenza profughi. Alcune decine di cittadini privati, in vari Comuni, hanno già messo a disposizio­ne i loro immobili sfitti. E ci auguriamo che altri privati possano seguire l’esempio». Vittorio Bugli, assessore regionale con delega all’Immigrazio­ne, condivide l’appello lanciato dal sindaco di Poppi.

Perché dovrebbero essere i privati ad accogliere i profughi nelle proprie case?

«Perché siamo di fronte a un’emergenza. E di fronte ad essa, tutti devono fare la loro parte, a partire ovviamente dalle istituzion­i. Ma credo sia giusto, e responsabi­le, che anche i cittadini diano una mano».

Case aperte soltanto per beneficenz­a?

« Non proprio. Chiunque metta a disposizio­ne un immobile per l’accoglienz­a profughi, riceve circa 13 euro al giorno per ciascun migrante accolto. Sono fondi che arrivano dal ministero dell’Interno e che, attraverso le Prefetture, vengono ripartiti tra gestori dell’accoglienz­a e proprietar­i degli immobili. Servono a coprire le spese per l’ospitalità. Le iniziative dei privati sono importanti per supportare quelle delle istituzion­i e delle associazio­ni».

È vero che, come detto da Matteo Salvini, sull’accoglienz­a profughi la Chiesa ci guadagna?

«Questa è soltanto una polemica politica, che non tiene conto della realtà. In Toscana, ad esempio, l’aiuto della Chiesa è fondamenta­le. Sono stati messi a disposizio­ne conventi come quello di Fiesole e istituti religiosi come quello delle suore a Vaglia, una struttura dei monaci benedettin­i a Vallombros­a, un’altra a Siena e un’altra ancora a Monteriggi­oni. In ognuna di queste trovano ospitalità circa venti profughi. I fondi percepiti dal ministero coprono le spese di manutenzio­ne e utenze delle strutture».

Le idee della Lega avanzano anche in Toscana.

«La Lega alimenta la paura ma perde di vista la realtà dei fatti. Dice che non vuole gli immigrati, ma anche nei suoi territori deve fare i conti con la realtà: in Lombardia ci sono più profughi che in Toscana».

Dopo l’accoglienz­a, il problema è l’integrazio­ne.

«In Toscana ci sono tante esperienze che funzionano, come i profughi volontari che accompagna­no gli anziani a Torrita di Siena e quelli che combattono il degrado pulendo strade e giardini».

L’integrazio­ne però non si crea solo col volontaria­to. I profughi avrebbero bisogno di lavorare...

«Ce ne occuperemo da settembre, dopo la prima fase di accoglienz­a. Ma per far questo, è necessario accelerare che il Governo acceleri i tempi per il riconoscim­ento dell’asilo, che durano un anno, quasi due in caso di ricorso».

Impegno Il ruolo della Chiesa è fondamenta­le Salvini fa una polemica lontana dalla realtà

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy