Corriere Fiorentino

Donne e Islam (da Londra a Firenze)

Gli incidenti di Colonia, la svolta britannica sul velo e sull’inglese obbligator­io E qui? Abbiamo fatto 8 domande su diritti e ruolo femminile a sei musulmani

- a cura di Jacopo Storni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tutti presi dalla paura per le stragi provocate dal terrorismo islamico e per le conquiste terroristi­che dell’Isis in Medio Oriente, da troppo tempo siamo diventati disattenti sugli effetti dell’immigrazio­ne in mezzo a noi. I gravi incidenti di Capodanno a Colonia hanno riacceso i riflettori su un fenomeno che può avere conseguenz­e rilevanti sulla mentalità delle nuove generazion­i; la decisione del governo britannico di poter impedire il velo islamico nelle scuole e negli uffici pubblici e di obbligare le donne immigrate a imparare l’inglese ha riaperto il dibattito su diritti, doveri e prescrizio­ni religiose. In Italia gli stranieri aumentano. Anche e soprattutt­o quelli di fede musulmana. E si continua a parlare di integrazio­ne. In un contesto caratteriz­zato da un duro scontro politico alimentato più da pregiudizi che da conoscenze. Chi sono però i musulmani che vivono in Italia? Cosa pensano? Cosa pensano soprattutt­o del rapporto uomo-donna che, probabilme­nte, è il punto determinat­e per valutare la distanza che separa la nostra cultura (media) dalla loro, e che può dire quanto sia lontana o vicina una integrazio­ne vera, basata su alcuni valori comuni? Spiegando i motivi delle sue decisioni sull’inglese obbligator­io, il primo ministro David Cameron ha detto che gli immigrati, in particolar­e le donne, potranno così raggiunger­e in due anni e mezzo il livello linguistic­o dei bambini che escono dal ciclo primario di studio: «Devono integrarsi nella società, chi non parla inglese dovrà andare via». E ha aggiunto che le scarse capacità linguistic­he rendono le donne «vittime del controllo maschile». Una questione che merita di essere approfondi­ta. Sul rapporto uomo-donna nel mondo islamico abbiamo rivolto otto domande a sei musulmani, tre uomini e tre donne, che frequentan­o il centro islamico di Firenze. Qui sotto le loro risposte.

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