Emergenza carcere Sollicciano al gelo, il vice ministro: «Interventi radicali»
Un tavolo tecnico tra ministero della giustizia, enti locali e garante dei detenuti per affrontare le criticità del carcere di Sollicciano, al quale servono «interventi radicali». L’annuncio è arrivato ieri mattina in Parlamento dal viceministro della Giustizia Enrico Costa, in risposta a un’interpellanza urgente presentata dal deputato toscano Massimo Parisi (Ala) all’indomani del guasto che ha lasciato il penitenziario fiorentino senza riscaldamento e acqua calda per una settimana. Il viceministro della Giustizia ha detto che a Sollicciano, «vista la gravità della situazione, si tratta non soltanto di procedere all’espletamento dell’ordinaria attività di manutenzione, quanto piuttosto di assicurare interventi radicali di ampio raggio per aggirare le situazioni di degrado di varia natura». In questo senso, il viceministro ha poi aggiunto che le risorse per i lavori urgenti potrebbero essere trovate anche dalla Cassa delle ammende. Ma le risposte del ministero non hanno soddisfatto l’onorevole Parisi: «Speravamo di avere risposte concrete per sanare quella che è una vera e propria vergogna nazionale, ma così non è stato e siamo ancora alla fase della progettazione degli interventi. Non bastano i tavoli, non bastano le parole, servono risorse e su questo non ho sentito parole chiare. Sollicciano è una bomba pronta ad esplodere, se resta in queste condizioni, è meglio chiuderlo». Proprio sulla chiusura di Sollicciano chiedono una convergenza politica i Radicali Massimo Lenzi e Tommaso Buzzegoli: «Il carcere di Sollicciano va chiuso. Una cancrena non si cura con i pannicelli caldi. È su questa proposta che andrebbe aperto un dibattito serio tra le forze politiche, le istituzioni e le associazioni, dando vita a un coincidente processo di decarcerizzazione attraverso l’affidamento esterno in esecuzione di pena. L’emergenza freddo di questi giorni è soltanto una delle tante emergenze. Ad agosto c’è l’emergenza caldo, e poi c’è l’emergenza vitto, quella sanitaria e i tubi che si rompono».