Corriere Fiorentino

E Tino guarda in alto: «Obiettivo Champions, come il mio Valencia»

- Leonardo Bardazzi

Quarantadu­e giorni dopo l’ultima volta, Alberto Facundo Costa è pronto per tornare a giocare. Una riabilitaz­ione e un cambio di maglia dopo, l’argentino ha finalmente messo alle spalle i tanti infortuni dell’ultimo anno. E adesso non vede l’ora di esordire in viola: «Arrivo in uno dei più grandi club italiani — dice il nuovo centrocamp­ista della Fiorentina — in viola tornerò a giocare in una squadra di alto livello. In passato avevo sentito dei rumors che riguardava­no l’interesse della Fiorentina per me e ora che ho firmato sono felicissim­o di essere qui. Gli infortuni? È normale si parli di questo, al Genoa mi sono infortunat­o quattro volte di fila e nemmeno io ho capito perché. Posso solo dire che ho lavorato per uscire dai miei problemi».

Il curriculum dell’ultimo anno in effetti parla chiaro. Arrivato in Liguria per diventare il faro rossoblu, Tino dopo appena due presenze si strappa il bicipite femorale calciando in porta: due mesi e parecchia sofferenza dopo, rieccolo in campo contro l’Udinese. Nemmeno il tempo per riassapora­re il campo però, che Costa (per altri 30 giorni) è di nuovo in infermeria. E sempre per un problema muscolare a quella coscia. Stagione buttata insomma, che per altro fa il paio con questi sei mesi di campionato conditi da un guaio agli adduttori e l’ultimo infortunio al polpaccio (Costa non gioca dalla gara col Bologna del 12 dicembre scorso): «Non ho ancora i 90 minuti nelle gambe, ma adesso sto bene e sono a disposizio­ne. Il gruppo mi ha accolto bene, qui ho trovato una squadra unita e presto voglio

Arrivo in uno dei più grandi club italiani A Genova mi sono infortunat­o 4 volte di fila: non ho capito perché

lo rende pericoloso anche sui calci piazzati: «Il nostro obiettivo è lottare per un posto in Champions League, ma più che le parole è la domenica che conta. Ho 31 anni e non serve che spieghi le mie caratteris­tiche, da piccolo mi ispiravo a Redondo ma adesso punto solo a ripetere le annate di Valencia. Arrivammo terzi per due anni di fila e con Sousa ci sono tutte le possibilit­à per fare altrettant­o». trovare il tempo anche di visitare la città».

Contro il Torino dunque andrà in panchina e magari tornerà utile nel secondo tempo, anche perché senza Badelj e Vecino Sousa in mezzo è in piena emergenza. Tino, faccia da indio e capelli impomatati, ha voglia ed è carico. Tecnicamen­te il suo sinistro non si discute, perché l’ex Valencia ha tecnica, visione di gioco e quel gran tiro da fuori (da qui il soprannome Cannon Zurdo, cannone mancino) che spesso

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(foto Cambi/Sestini) Tino Costa, nuovo regista della Fiorentina Arriva dal Genoa

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