Corriere Fiorentino

«Ho commesso errori, ma la famiglia è una»

Chiara educatrice di «Regnum Christi»: evitare l’omologazio­ne delle scelte

- Aldo Tani

Tra un impegno e un altro non ha voluto far mancare il suo sostegno, e pur arrivando di corsa da Roma, la sua presenza nella basilica della Santissima Annunziata per una preghiera contro il disegno di legge Cirinnà si è fatta sentire. «Sono rientrata a Firenze nel tardo pomeriggio — esordisce Chiara Lucifero —, ma restare a casa sarebbe stata un’occasione persa. Così, pur provata dal viaggio, non mi sono fermata e sono scesa in strada».

Al di là della stanchezza, non certo uno sforzo per lei, che appartiene al movimento Regnum Christi e da anni è impegnata nel diffondere tra i giovani i valori della famiglia tradiziona­le. «Quello che mi preme — sottolinea — è evitare che ci sia un’omologazio­ne delle scelte. Se si prende una determinat­a strada, non se ne sceglie un’altra e si rischia così di disperdere alcuni fondamenti della nostra società». Nella sua voce non ci sono tentenname­nti, né la tendenza a usare giri di parole: «Le cose annacquate non mi piacciono. La famiglia è formata da un uomo e una donna. Inutile cercare altre vie».

Eppure questa fermezza non l’ha sempre accompagna­ta. Il suo è stato un percorso a tappe e se oggi mette a disposizio­ne degli altri insegnamen­ti ed esperienza, è perché solo con il tempo anche lei ha t rovato dei punt i fermi . «Quando si è giovani, capita di commettere delle sciocchezz­e. Soprattutt­o perché difficilme­nte si pensa alle conseguenz­e, senza considerar­e poi che non si può più tornare indietro — afferma Chiara — Tuttavia, io sono cresciuta in una famiglia classica. I miei sono ancora insieme, ma si vede che non sono riuscita a recepire alcuni input. Altrimenti avrei evitato degli errori».

Un argomento delicato da affrontare con Chiara il passato. Un periodo che rievoca la fine della relazione con il padre dei suoi due figli e la fine di quella quotidiani­tà con il partner, portata avanti attraverso il matrimonio religioso, che le sue convinzion­i ritengono fondamenta­le: « Può succedere anche a chi è fortemente attaccato a certi valori. Questo non significa che in maniera automatica si perda il bandolo della matassa, anche se non c’è più quella cosa unica, basata su un sacramento e sulla forza della fede, che dovrebbe essere generata dall’unione davanti a Dio di un uomo e una donna». Visione che Chiara ha cercato di tradurre in insegnamen­ti concreti per i suoi figli giorno dopo giorno: «È vero. Sono cresciuti senza avere i genitori insieme ogni giorno. Però abbiamo comunque provato a non alterare la loro realtà e distorcere i valori principali. E loro hanno compreso il nostro messaggio, pur non toccando con mano quello che cercavamo di insegnarli».

Al punto che, diventati grandi, hanno deciso di affiancare la madre nella sua missione. «Ormai sono anni che hanno intrapreso questa strada. E come genitore posso essere solo orgogliosa di vederli impegnati ad aiutare altri ragazzi a non perdersi. D’altronde, essere giovani oggi non è semplice. Ci sono tante tentazioni e continui slogan che rendono la realtà più confusa. Per questo la fede (Chiara è attiva in un movimento religioso che fa parte delle attività della chiesa dei Santi Apostoli, ndr) è un baluardo che deve essere difeso e diffuso».

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Chiara Lucifero durante una recente procession­e

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