Tanti auguri Galileo, con la festa al museo
Domenica in piazza dei Giudici e ci sarà anche il maestro
Un gruppo di figuranti in abiti seicenteschi attende gli ospiti all’ingresso. All’interno del museo, c’è anche il maestro. Per la sua festa di compleanno si è infilato i suoi soliti pantaloni larghi, una camicia bianca e si avvolge nel consueto mantello nero. Accadrà domani, 14 febbraio al Museo Galileo, in piazza dei Giudici, dove sarà messa in scena la festa di compleanno del padre della scienza, in verità nato il 15 febbraio ( 452 anni fa).
«Festeggiare i vivi, il giorno prima, porta male — ammette l’organizzatore della performance, Andrea Gori, responsabile di Didattica e Diffusione al Museo Galileo — Ma il maestro non avrà di che ridire — commenta divertito. Anzi ripeteremo la festa ogni anno». Agli invitati (biglietto 9 euro) saranno offerti gli stessi dolcetti che quattro secoli fa suor Maria Celeste preparava per il suo amato papà, e per la prima volta, insieme allo stesso Galileo (Stefano Lecci) sarà la giovane Elisa, nei panni di Cristina di Lorena, a spiegare agli ospiti le meraviglie scientifiche del museo. Tre visite guidate ristorate da dolci e vino di cui , è noto, lo scienziato fiorentino andava matto: alle 15, alle 16, e alle 17. Con un biglietto integrativo, ridotto, in parallelo si potrà visitare il museo di Storia Naturale «La Specola». Anche qui visite con chiosa alle 14.30, alle 15 e alle 15.30, alla Tribuna di Galileo, monumento costruito nel 1841 per ricordare le scoperte scientifiche galileiane e i protagonisti degli avanzamenti delle scienze sperimentali.
La collaborazione tra le due istituzioni rafforza l’iniziativa destinata a ripetersi ogni anno, nella ricorrenza del compleanno di Galileo. Se tutte le strade portano alla cultura, in questa logica manageriale non fa una grinza l’iniziativa del museo dedicato al padre della Scienza, che all’evento gaudente (il buffet è offerto da Opera laboratori fiorentini), rallegrato da musica dal vivo seicentesca a cura dell’Associazione Legamidarte , abbinerà qualche curiosa sorpresa. Per esempio la lettura di un paio di lettere che Suor Maria Celeste inviava al padre in cui descriveva le sue passioni culinarie promettendogli abbondanti assaggi e una serie di pannelli affissi alle pareti, corredati da immagini, che riferiscono anche dei nuovi cibi introdotti nel Paese con la scoperta del nuovo mondo. Come lo zucchero di canna, il cacao, i peperoni, alcuni nuovi tipi di zucche e i fagioli. Ai visitatori attenti non sfuggirà il recente maquillage eseguito sulla meridiana, l’orologio solare istallato nel 2007 davanti alla facciata. Negli anni aveva perso i simboli zodiacali corrispondenti alle ore. «Abbiamo anche incollato la coda alla lucertola — spiega il vicedirettore del Museo, Filippo Camerota — che ignoti vandali avevano mozzato».