Il rilancio di Savas e la scommessa del «supervetro»
Innovazione e mercato. Sono i due sentieri sui quali si è sviluppata la storia di Savas, azienda leader nella commercializzazione del vetro in Italia. Fondata il 21 maggio 1957 da Ilvo Dori oggi è guidata dalla figlia Daniela, ad dal 2014. Per i prossimi 4 anni, grazie a un accordo in esclusiva con il colosso spagnolo Hornos Pujol, si è aggiudicata la distribuzione della pellicola Evalam che rende il vetro stratificato più resistente e versatile per la realizzazione di ponti e facciate, con impieghi anche nell’industria aerospaziale, aeronautica e nautica. «Siamo stati — ricorda l’ad — il primo produttore di specchio in Italia per quantità, ma oggi quel mercato non è più strategico. Abbiamo chiuso la filiale di Altopascio pur restando proprietari dell’immobile, perché dobbiamo ripensare la distribuzione sul territorio nazionale». Grazie all’accordo con Hornos Pujol, Savas è il distributore esclusivo di vetro stratificato per l’Italia, Malta e la Svizzera italiana. Presto sarà aperta una sede logistica in Campania per coprire l’Italia del Sud. Savas ha chiuso il 2015 con un fatturato di 21 milioni di euro e per il 2016 «l’obiettivo è incrementarlo a doppia cifra», dice Daniela Dori. Attualmente i dipendenti sono 33 ma entro la fine dell’anno è previsto un incremento del 10%. La crisi ha colpito anche questo settore, ma il «supervetro» sarà presto impiegato, per legge, nelle vetrine dei negozi, nelle pensiline degli autobus, nell’arredamento, con infinite possibilità di utilizzo: «Per stare sul mercato oggi bisogna avere una visione globale, capire gli sviluppi innovativi di nuovi materiali e questa è la nostra grande scommessa, che crediamo vincente», conclude Dori.