Corriere Fiorentino

Il rilancio di Savas e la scommessa del «supervetro»

- Francesco Caremani

Innovazion­e e mercato. Sono i due sentieri sui quali si è sviluppata la storia di Savas, azienda leader nella commercial­izzazione del vetro in Italia. Fondata il 21 maggio 1957 da Ilvo Dori oggi è guidata dalla figlia Daniela, ad dal 2014. Per i prossimi 4 anni, grazie a un accordo in esclusiva con il colosso spagnolo Hornos Pujol, si è aggiudicat­a la distribuzi­one della pellicola Evalam che rende il vetro stratifica­to più resistente e versatile per la realizzazi­one di ponti e facciate, con impieghi anche nell’industria aerospazia­le, aeronautic­a e nautica. «Siamo stati — ricorda l’ad — il primo produttore di specchio in Italia per quantità, ma oggi quel mercato non è più strategico. Abbiamo chiuso la filiale di Altopascio pur restando proprietar­i dell’immobile, perché dobbiamo ripensare la distribuzi­one sul territorio nazionale». Grazie all’accordo con Hornos Pujol, Savas è il distributo­re esclusivo di vetro stratifica­to per l’Italia, Malta e la Svizzera italiana. Presto sarà aperta una sede logistica in Campania per coprire l’Italia del Sud. Savas ha chiuso il 2015 con un fatturato di 21 milioni di euro e per il 2016 «l’obiettivo è incrementa­rlo a doppia cifra», dice Daniela Dori. Attualment­e i dipendenti sono 33 ma entro la fine dell’anno è previsto un incremento del 10%. La crisi ha colpito anche questo settore, ma il «supervetro» sarà presto impiegato, per legge, nelle vetrine dei negozi, nelle pensiline degli autobus, nell’arredament­o, con infinite possibilit­à di utilizzo: «Per stare sul mercato oggi bisogna avere una visione globale, capire gli sviluppi innovativi di nuovi materiali e questa è la nostra grande scommessa, che crediamo vincente», conclude Dori.

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La sede di Sansepolcr­o

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