Schmidt all’attacco dei bagarini
Uffizi: la voce del direttore nel piazzale per mettere in guardia i turisti dai biglietti gonfiati
Da oggi un messaggio in italiano e in inglese dall’altoparlante: «Presto anche in cinese, ma prima devo studiarlo»
La voce registrata di Eike Schmidt da oggi risuonerà stentorea al Piazzale degli Uffizi. Il direttore, in italiano e in inglese, informerà i turisti su come e dove comprare i biglietti. L’iniziativa anti bagarini nasce mentre i tour operator protestano per l’assenza di regolamentazione sui futuri ingressi al Vasariano.
La guerra ai bagarini ha la voce di Eike Schmidt. È con il suo intercalare con accento tedesco che il direttore degli Uffizi ha deciso di intestarsi la guerra contro gli abusivi del biglietto. Immaginatevi al Piazzale degli Uffizi, di qua la Torre d’Arnolfo, di là l’Arno al centro la lunga fuga delle architetture vasariane. Ebbene proprio lì, da oggi, ogni cinque/dieci minuti ascolteremo risuonare in stereofonia l’ammonimento del direttore contro tutti i truffaldini. «La mia voce risuonerà da grandi altoparlanti un po’ come avviene negli aeroporti o nelle stazioni quando si annunciano le partenze o i ritardi — spiega — con tutte le indicazioni corrette su costo dei biglietti per entrare a Palazzo Pitti, agli Uffizi e a Boboli e al Vasariano. Spiegherò anche la procedura per acquistarli. Sarà un testo breve, della durata di un minuto circa, uno speech in italiano e in inglese per il momento. Il nostro intento è difendere i turisti dalle speculazioni dei bagarini. Non mi spingo a dirlo in tedesco (ride ndr.) ma senz’altro dovremo attrezzarci a fare l’annuncio anche in cinese. Dovrò studiarlo (ride di nuovo ndr.)».
Non è la sola virata di questi giorni. Ieri si sono p0’ chiarite le cose in merito alla programmazione delle visite al Vasariano. Il nuovo assetto del Corridoio (aperto a tutti i turisti, dopo la messa a norma con la realizzazione di uscite di sicurezza e senza autoritratti) dovrebbe essere operativo dal 27 maggio 2018, il giorno del venticinquesimo anniversario della strage dei Georgofili, mentre i lavori per prepararlo a questa nuova fruizione dovrebbero partire a fine anno — ora in galleria sono in corso le simulazioni del futuro allestimento e la progettazione preliminare degli interventi di messa a norma. Si tratta di un work in progress che però preoccupa i tour operator incerti sul da farsi nei prossimi mesi come hanno scritto ieri in una dura lettera allo stesso direttore Schmidt. Una lettera firmata da Pier Carlo Testa — presidente della Fiavet, l’associazione che li riunisce — in cui si lamenta la mancanza di programmazione e di comunicazione da parte della dirigenza sui tempi della rivoluzione Vasariano. In verità un po’ di confusione c’è. Spiega Testa: «Fino a quando il Vasariano non sarà accessibile a tutti dovrebbe rimanere l’attuale organizzazione (e cioè ingressi contingentati con prezzi che si aggirano tra i 50 e gli 80 euro a persona per gruppi non superiori alle 25 persone, per lo più gestiti dagli stessi tour operator ndr). Ma il problema è che dei nostri associati ci hanno informato che Firenze musei — la concessionaria cui noi facciamo riferimento per prenotare le visite — non accetta le prenotazioni dal prossimo mese di luglio. Per noi è un danno doppio. In termini economici, perché ci viene impedito di lavorare, e in termini di immagine. Gli stranieri programmano già le vacanze per il 2017 e noi non sappiamo dire loro cosa succederà da luglio. Abbiamo chiesto a Schmidt di incontrarci ma dopo il 21 marzo, data in cui siamo stati ricevuti, non ci ha più comunicato nulla. Questa incertezza per noi è un problema». Sul versante opposto le informazioni sono leggermente diverse. Mariella Becherini, che per Firenze Musei è responsabile della segreteria scientifica e dunque sovrintende all’affitto del Vasariano per le visite dei gruppi, sostiene: «Sì è vero che abbiamo deciso di non accettare più tutte le prenotazioni, ma solo quelle che vanno oltre il 31 agosto, a luglio si potrà venire. E anche la data del 31 agosto è indicativa. Poiché dagli Uffizi non ci hanno comunicato la data di inizio dei lavori al Corridoio noi in via precauzionale abbiamo fissato la fine di agosto come data ultima per accettare prenotazioni». Comprensibile.
Piccato dalla polemica Schmidt risponde a Testa: «Nell’incontro del 21 marzo 2016, al quale lei fa riferimento, l’amministrazione si era riservata di comunicare entro il prossimo luglio la tempistica relativa agli assetti che sarebbero stati dati alla bigliettazione e ai percorsi di visita delle Gallerie degli Uffizi. Fa fede quella data. Per il resto io non posso condividere con tutti i miei interlocutori ogni passo della mia attività».
Scambio di lettere Le guide: poche informazioni sulle visite Il direttore: non posso condividere ogni scelta Sarà un testo breve in italiano e in inglese Dovremo attrezzarci anche per il cinese, ma prima devo studiarlo La mia voce risuonerà da grandi altoparlanti come negli aeroporti con indicazioni sui prezzi dei biglietti