Corriere Fiorentino

I super sponsor del Sì in Toscana L’elenco con i primi ottanta nomi

Il Pd presenta il comitato regionale. Parrini: il caso Boschi? Strumental­izzazioni

- Bonciani

Ottanta nomi, ottanta personalit­à diverse — imprendito­ri, docenti universita­ri, scrittori, sportivi — che porteranno la bandiera toscana del Sì al referendum costituzio­nale di ottobre. Il Pd presenta così il suo comitato regionale, presieduto dal costituzio­nalista Stefano Ceccanti. Tra gli sponsor delle riforme Piero Antinori, Edoardo Nesi, Salvatore Sanzo, Sergio Staino, Elisabetta Coccia. Ci sono anche cinque partigiani, ha sottolinea­to, il segretario Dario Parrini, difendendo poi la ministra Maria Elena Boschi dalle polemiche: «Strumental­izzazioni».

Sono scesi in campo parlamenta­ri, consiglier­i regionali, assessori, sindaci, dirigenti. Tutto il Pd schierato per la presentazi­one del comitato regionale per il Sì al referendum sulla riforma della Costituzio­ne: «C’è tanta società civile nel comitato e cinque partigiani» ha sottolinea­to il segretario regionale Dario Parrini.

Una presentazi­one con tanti selfie e la foto di gruppo finale, ma anche con l’inevitabil­e domande sulla frase del ministro Maria Elena Boschi sui «partigiani veri» che voterebber­o per il Sì (mentre l’Anpi si è schierata per il No). «Sono assolutame­nte d’accordo con quanto ha detto oggi (ieri, ndr) il nostro presidente del Consiglio: noi rispettiam­o tutti i partigiani. E tra di loro ci sono tanti sì e anche i no alla riforma — ha affermato Parrini — Ma Boschi non ha parlato di partigiani veri e falsi, ma solo di partigiani veri cioè di combattent­i che, secondo lo stesso statuto dell’Anpi, sono cosa diversa dai sostenitor­i che sono nati dopo, come lo sono io che all’Anpi sono iscritto: il resto sono solo strumental­izzazioni». Enrico Rossi ieri non c’era ma a giugno parteciper­à ad una iniziativa per il Sì con Luigi Berlinguer e sulle polemiche sulla frase di Boschi spiega: «Il nostro segretario giustament­e dice “rispettiam­o tutti i partigiani”, il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, che bisogna dare attenzione a tutte le preoccupaz­ioni espresse. Aggiungo solo che è bene abbassare i toni da ogni parte e discutere nel merito della riforma». E il sindaco di Firenze, Dario Nardella, afferma: «Queste polemiche mi sembrano pretestuos­e, soprattutt­o penso non si debbano usare i partigiani per alimentare polemiche. Credo che i promotori del Sì, giustament­e, facciano esempi costruttiv­i e positivi: spero avvenga altrettant­o anche per quanto riguarda i sostenitor­i del No. Non bisogna imbarbarir­e il confronto. E a Firenze abbiamo un grande rispetto per l’Anpi, io e tutti gli assessori ne abbiamo in tasca la tessera. Una tradizione inaugurata dal sindaco Matteo Renzi; qui contano i fatti e le cose concrete».

Il neonato comitato regionale, proprio per marcare il coinvolgim­ento della società civile, è presieduto dal costituzio­nalista Stefano Ceccanti, mentre il costituzio­nalista Carlo Fusaro, editoriali­sta del

Corriere Fiorentino, è presidente del comitato scientific­o. Il Pd regionale ha realizzato anche una sorta di «bignami» sulla riforma costituzio­nale a cura di Carlo Fusaro e di Daniele Caruso, responsabi­le riforme del Pd toscano, con una spiegazion­e in dieci punti e le risposte alle principali critiche al testo. Non solo, i democratic­i toscani hanno presentato al livello nazionale una proposta di app per telefoni cellulari che adesso è in fase di progettazi­one.

«La campagna è partita alla grande come non ci aspettavam­o. Il nostro obiettivo è arrivare a 500 comitati in Toscana a 100.000 firme e già dopo un fine settimana abbiamo 150 comitati e raccolto 12.000 firme — spiega Parrini — Questa è forse perfettibi­le ma è una riforma vera, serie e positiva, che modernizza, dà più stabilità e lo spiegherem­o per arrivare ad un largo consenso». Ospite d’onore al lancio del comitato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: «La sovrapposi­zione tra merito della riforma e governo? È naturale che sia così, le riforme sono un pilastro della nostra azione e siamo noi che diciamo che andiamo a casa se non passano, non sono gli altri che ci mandano via, perché noi siamo seri e quando prendiamo un impegno lo rispettiam­o. E io farò migliaia di chilometri per andare dai cittadini e discutere nel merito della riforma della Costituzio­ne. In Italia non si discute poco, si decide poco». Mentre il presidente del comitato, Stefano Ceccanti sottolinea: «Questa è una grande battaglia civile. Non c’è nessun “nuovismo” ma una positiva riforma che tocca solo la seconda parte della Costituzio­ne, non quella sui principii fondamenta­li». «E chi parla di dittatura della maggioranz­a non sa cosa dice: chi vince avrà 340 onorevoli, con una maggioranz­a di 316: basterà una corrente per far cadere il governo, altro che dittatura...», conclude Parrini.

Nardella Non imbarbarir­e il confronto La giunta e io abbiamo tutti la tessera dell’Anpi, tradizione inaugurata da Renzi sindaco Ceccanti È una grande battaglia civile. Non c’è nessun nuovismo, la riforma è positiva e non tocca i principii fondamenta­li

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La ministra Maria Elena Boschi all’Opera con il candidato del Pd a Roma Roberto Giachetti

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