L’inchiesta sui contradaioli agita Siena Il sindaco: regole da rispettare
Niente strappi con la procura: «La Festa ha una sua giurisdizione, ma non è esclusiva»
Ancora avvisi per il Palio. Due contradaioli del Valdimontone hanno ricevuto ieri mattina l’informazione di garanzia per i «fronteggiamenti» (scontri tra contradaioli) avvenuti dopo la carriera dell’agosto 2015. Salgono così a quattro gli avvisi di garanzia recapitati dalla Procura di Siena, che indaga per i reati di lesioni e rissa e sta continuando a identificare, grazie ai filmati, tutte le persone coinvolte negli scontri. Sul registro degli indagati sono già iscritti circa venticinque persone e già oggi potrebbero iniziare gli interrogatori.
L’inchiesta del pm Andrea Boni ha sconvolto intanto la routine di avvicinamento alla Festa (domenica prossima ci sarà l’estrazione delle Contrade per il Palio di luglio), costringendo Siena a fare i conti con la realtà. «Dobbiamo abituarci a pensare che seppure la nostra Festa abbia una giurisdizione propria, questa non è esclusiva», ha scritto in una nota il sindaco Bruno Valentini, rimarcando poi i valori del Palio: «È una festa che ha una tradizione secolare e una forte e sperimentata capacità di autoregolamentarsi. L’ho già ripetuto più volte: fino a quando rispettiamo le regole che ci siamo dati non dobbiamo temere niente». E ha aggiunto: «Mi attiverò affinché sia tenuta nel giusto conto la capacità che Siena ha sempre dimostrato di autoregolamentare la propria Festa suscitando per questo ammirazione in Italia ed in tutto il mondo».
Le Contrade si stanno attivando nel tentativo di fare fronte comune. Ieri i priori dei quattro rioni interessati — Nicchio, Onda, Torre e Valdimontone — si sono incontrati di fronte al Rettore del Magistrato delle Contrade, Nicoletta Fabio. Un confronto interlocutorio per esaminare la situazione e ribadire la necessità di agire all’unisono. Tanto che per oggi è stata convocata d’urgenza una riunione del Magistrato, che vedrà la partecipazione di tutti i diciassette priori. L’intenzione sarebbe quella di diffondere una nota per prendere una posizione comune sulla vicenda.
La città intanto discute. E parecchio. Soprattutto sul web e sui social network. «Si presumeva che gli episodi potessero essere considerati, come sempre è avvenuto, all’interno delle questioni paliesche, ma la magistratura sembra di tutt’altro avviso — ha scritto sul suo blog l’ex sindaco Pierluigi Piccini — E il fatto che siano stati inviati in prossimità della prossima stagione paliesca sembra un chiaro segnale di come non si voglia più tollerare una tradizione che da sempre ha fatto parte del Palio». Altri come Eugenio Neri, ex sfidante di Valentini nella corsa a sindaco, hanno preferito una connotazione politica, attaccando proprio il primo cittadino: «È chiaro che il sindaco non vorrà né potrà fare granché visto che in Procura...(riferendosi all’inchiesta sulla variante al Ruc di Monteriggioni che vede coinvolto Valentini, ndr)», ha scritto su Facebook l’ex candidato delle liste civiche di centrodestra, che poi conclude: «Questo è un altro grosso problema di incisività spuntata. Doveva autosospendersi o dimettersi».
Ma il caso va oltre i veleni politici.
Valentini Mi attiverò affinché sia tenuta nel giusto conto la capacità dimostrata dalla città nel gestire la nostra Festa La Procura Venticinque nomi nel registro degli indagati Recapitati altri due avvisi di garanzia