E la ministra va a Piombino con il portavoce di Nilde Iotti
Sono giorni in cui impazzano le polemiche su chi rappresenti davvero, tra il Sì ed il No al referendum, la «tradizione» costituzionale del Partito comunista. Tutto è cominciato dal fatto che c’è chi ha schierato manifesti e foto sui social network alcuni «padri nobili» del Pci, a partire dai discorsi di Enrico Berlinguer e di Pietro Ingrao sul monocameralismo: frasi del secolo scorso a dimostrazione che il superamento del bicameralismo perfetto era già una loro proposta. Le figlie però si sono arrabbiate: Bianca Berlinguer (che se l’è presa anche per la censura arrivata ad un giornalista de L’Unità non schierato per il Sì, ieri sul Corriere della Sera in sostanza ha chiesto di lasciare da parte il padre) e Celeste Ingrao (che ricorda che lei, schierata per il No, il padre non lo nomina per rispetto). Ora Piombino potrebbe diventare altro terreno di scontro: fra le iniziative in programma da parte del Comitato per il Sì, c’è infatti anche un incontro il 2 giugno prossimo, Festa della Repubblica, proprio a Piombino con il ministro Maria Elena Boschi e Giorgio Frasca Polara, storico portavoce di Nilde Iotti. Qualcuno — la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli su La Nazione — si è lanciato nel parallelo tra la ministra per le Riforme e la compagna di Togliatti: «Il lavoro di Boschi si inserisce in questo filone», delle riforme anche «per la parità», perché ha inserito nella riforma costituzionale «il principio dell’equilibrio della rappresentanza tra uomini e donne» all’articolo «55 e nella legge elettorale». L’accostamento tra Boschi e Iotti, sui social, ha scatenato di nuovo mille polemiche da parte dei sostenitori del no. Il comitato per il sì però va avanti: altra un’iniziativa, a breve, con Berlinguer. Questa volta, Luigi, ex ministro della Pubblica istruzione e toscano de facto. Su di lui almeno non ci saranno polemiche: è vivo e vegeto e soprattutto parlerà dell’attualità.