Corriere Fiorentino

Bypass del Galluzzo in ritardo, assolti i dirigenti di Autostrade

- V.M.

Il tribunale di Firenze spazza via l’inchiesta sulla sospension­e dei lavori del bypass del Galluzzo assolvendo i dirigenti della società Autostrade, Alberto Badeschi e Antonio Tosi. Il fatto non sussiste: con questa formula cade l’accusa di inadempime­nto di contratti di pubbliche forniture a carico dei due imputati, difesi dall’avvocato Antonio D’Avirro. Il bypass sarà inaugurato nel marzo 2017, ma i lavori per il tracciato di 3,5 chilometri che collegherà via Senese con Firenze Impruneta, hanno avuto una storia travagliat­a: iniziati nel 2004 dovevano concluders­i nel 2008, in realtà, dopo diverse sospension­i sono ripresi nel 2014. L’inchiesta parte nel 2011, quando il procurator­e Giuseppe Quattrocch­i e il pm Gianni Tei notificano un avviso di conclusion­e delle indagini per reati ambientali connessi alla realizzazi­one della terza corsia al direttore Nuove Opere di Autostrade e alle imprese appaltatri­ci. Nel mirino degli inquirenti ci sono le terre di scavo, che mai depurate, avevano finito per inquinare il suolo. Badeschi, per cautelarsi, ordina la sospension­e dei lavori del bypass del Galluzzo. Per quasi tre anni — dal 2011 al 2014 — i cantieri versano in stato di abbandono, creando enormi disagi per i cittadini. Per questo, la Procura apre un fascicolo per inadempime­nto di contratti di pubbliche forniture. L’allora procurator­e Quattrocch­i spiegò che non c’era l’obbligo di fermare i lavori, ma di trattare secondo legge quelle terre. Ieri, il tribunale ha fatto cadere quelle accuse.

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