Corriere Fiorentino

E il Livorno torna ad allenarsi, tra gli sfottò pisani

Dopo la retrocessi­one sul campo la squadra di Gelain aspetta il verdetto di Palazzi sul Lanciano

- Simone Lanari Simone Spadaro

Dopo la mazzata di venerdì sera, la squadra di Gelain ieri pomeriggio è tornata ad allenarsi al centro Coni di Tirrenia. Resta ancora una flebile speranza di salvezza e l’attesa è rivolta sull’udienza della giustizia sportiva sui punti di penalizzaz­ione al Lanciano (ieri Palazzi ha chiesto ufficialme­nte il -3) che proprio ieri è stata fissata per il prossimo primo giugno (l’andata dei play out invece si giocherà il 4): «Il Livorno — si legge in una nota del club — ripone la massima fiducia nelle istituzion­i, affinché venga salvaguard­ata l’applicazio­ne dei regolament­i di cui la Figc, giustament­e, pretende il massimo rispetto da parte dei propri club profession­istici, che risultano, nel caso in esame, palesement­e violati dalla società abruzzese. La squadra continuerà ad allenarsi in attesa che il Coni si pronunci sui ricorsi».

Sono ancora vive però nella memoria dei calciatori le proteste degli ultras amaranto e il pugno in faccia a Pinsoglio di venerdì notte. Ma fuori dal campo di allenament­o ieri non si sono visti tifosi. La città sembra aver accettato l’amaro verdetto della retrocessi­one sul campo. Il clima resta comunque teso, anche perché in caso di play out, sarebbe proprio Pinsoglio (Ricci è squalifica­to) a dover difendere la porta.

Intanto nella vicina Pisa i tifosi nerazzurri ironizzano sulla retrocessi­one dei cugini. Sul web la foto che sta spopolando è quella di Pinsoglio messo al posto del granduca Ferdinando I de’ Medici sulla statua dei Quattro Mori, il monumento simbolo di Livorno. A Pisa, prima della partita di domenica scorsa, i tifosi della squadra di Gattuso hanno esposto uno striscione: «Grazie Pinsoglio» e «Pinsoglio santo subito».

Da parte livornese invece, dove ormai in pochi credono nella possibilit­à di disputare i play-out si spera che il Pisa non riesca nell’obiettivo di salire di categoria in modo da poter rigiocare il derby (17 anni dopo l’ultima volta) e rivivere grandi emozioni campanilis­tiche tra due club che Romeo Anconetani, ormai molti anni fa, tento di fondere insieme. l’assenza, per squalifica, di Cely Gayardo, la brasiliana che ha fatto la differenza per Firenze da dicembre in poi. L’allenatore D’Orto ha poi deciso, a più riprese di giocare col portiere volante per cercare la superiorit­à numerica. Una scelta coraggiosa che non è stata premiata, ma che anzi ha fatto partire contropied­i avversari. L’unica rete, di ottima fattura, per l’Isolotto è stata segnata da Leticia Martin Cortes. Niente è compromess­o, ma è chiaro che è mancata la concentraz­ione in Abruzzo aveva portato alla vittoria in coppa Italia. Ora tutto dipenderà dal risultato della sfida al Mandela Forum. Sabato 28 (alle 17) infatti si giocherà la partita di ritorno che le fiorentine dovranno assolutame­nte vincere per costringer­e “alla bella” Montesilva­no. Gara tre tra l’altro si giocherebb­e ancora a Firenze il prossimo giovedì 2 giugno. In caso di pareggio invece la squadra abruzzese diventereb­be campione d’Italia. Rientrerà la Gayardo, l’unica che può davvero dare quella sterzata decisiva e rimettere in sesto questa sfida tricolore che appare davvero tutta in salita. E si dovranno commettere meno errori. Ci vorrà, inoltre, un Mandela Forum gremito e tanto calore per aiutare questa squadra a centrare la vittoria che può, ancora, voler dire uno storico scudetto.

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Il portiere del Livorno Pinsoglio

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