E Pistoia si mette in gioco. Per tre giorni
Tornano i «Dialoghi sull’uomo» con studiosi, artisti, giornalisti e una caccia al tesoro
Umberto Eco considerava il gioco uno dei cinque bisogni umani fondamentali, assieme a sonno, conoscenza, nutrimento e affetto. E proprio L’umanità in gioco. Società, culture e giochi è il tema della 7° edizione del festival di antropologia contemporanea Dialoghi sull’uomo, a Pistoia dal 27 al 29 maggio con un fitto programma di conferenze, spettacoli e proiezioni. «Abbiamo scelto un tema tipicamente antropologico e solo apparentemente leggero: il gioco riveste infatti un’importanza centrale nella storia dell’uomo — sottolinea Giulia Cogoli, ideatrice e direttrice del festival — ed è anzi alla base della sua stessa esistenza. Anche la cultura, come sosteneva lo storico Johan Huizinga, è nata in forma ludica, perché attraverso la simulazione e la finzione si prefigurano situazioni essenziali per ogni costruzione culturale»,
Aprirà la rassegna il filosofo Pier Aldo Rovatti, che al pubblico di piazza del Duomo spiegherà cosa vuol dire Mettersi in gioco. Ma parlare di gioco significa in realtà toccare tanti temi: ecco perché a Pistoia interverranno psicologi come Anna Oliverio Ferraris e Massimo Recalcati, studiosi come Eva Cantarella, artisti come l’attore Gioele Dix o il trasformista Arturo Brachetti e antropologi come Christian Bromberger, oltre a Marco Aime e Adriano Favole, già consulenti per il programma del festival. Ma anche scrittori e giornalisti, come Alessandro Piperno e Luca De Biase, o il campione del mondo Marco Tardelli. Dato il tema trattato, inoltre, non poteva mancare una caccia al tesoro per le vie del centro storico, a cui si aggiungerà un cruciverba in piazza con il giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi e l’autore tv Davide Tortorella. In programma anche una personale di Ferdinando Scianna a Palazzo Comunale, per la quale il grande fotografo ha affiancato un’installazione originale sulla ludopatia a una cinquantina di scatti storici.
«L’idea è creare un unico discorso che si completa giorno per giorno», precisa Cogoli. Sarà dovuto anche a questo il successo della manifestazione promossa dalla Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, prossima a superare le 100 mila presenze. Tra queste, tanti gli studenti universitari. «Nonostante la recessione economica, che ha influito sui consumi culturali, noi siamo sempre cresciuti», afferma Cogoli, che conclude: «Oggi l’angolatura antropologica attira, perché consente di decodificare la realtà. Ci sforziamo di offrire strumenti per capire meglio la vita e di proporre programmi sempre nuovi, dal forte valore creativo. Così è nata ad esempio l’idea di una collana editoriale (edita da Utet, ndr) legata al festival, che dunque non si esaurisce in soli tre giorni».
Giulia Cogoli Vogliamo offrire strumenti e programmi creativi per capire meglio la vita