McDonald’s, il rifiuto di Nardella
Il sindaco in Consiglio si rifà al regolamento Unesco e all’attesa legge Franceschini. Sì da sinistra, centrodestra critico Niente ristorante al Duomo: «Difendiamo l’identità del centro. Ma anche le periferie»
Il sindaco Dario Nardella ribadisce il suo no al McDonald’s in piazza Duomo. E lancia un appello agli imprenditori fiorentini per il futuro di Universo Sport.
«Abbiamo messo un argine». Ma è più una trincea, quella che il sindaco Dario Nardella disegna in Consiglio comunale spiegando perché Palazzo Vecchio dirà no, sempre e comunque no, al McDonald’s in piazza Duomo. «L’amministrazione comunale è contraria all’apertura di McDonald’s in piazza del Duomo e in qualunque altra piazza storica o di pregio del centro storico di Firenze, patrimonio dell’Unesco. McDonald’s ha il diritto di fare domanda per aprire un nuovo negozio, ma noi abbiamo il diritto di poter dire di no» esordisce il sindaco di fronte al Consiglio. E il no è possibile perché «il 18 gennaio scorso questa assemblea ha votato il regolamento per il Centro Unesco, ed ha in precedenza modificato il regolamento per il commercio durante la giunta Renzi». Nardella, per dimostrare che Firenze «ha retto» l’assalto, mostra le foto di tutti i Mcdonald's aperti nelle piazze storiche — al Duomo a Milano, in piazza Castellani a Torino, a Bologna in piazza Indipendenza, «persino sul Canal Grande a Venezia» — e poi ricorda che il regolamento, finora sbandierato soprattutto come anti minimarket «ha visto un solo ricorso al Tar». Non è però quella la sola arma da usare nella trincea «difendi-identità».
Anche se le leggi Bersani e Monti «hanno completamente liberalizzato» il settore del commercio, il nuovo decreto legislativo annunciato dal ministro Franceschini «ricalca l’articolo 52 del testo dei beni culturali» alla base del regolamento per il Centro Unesco: quello che prevede che Comuni e soprintendenza possano individuare aree pubbliche aventi valore culturale e storico nelle «quali vietare o sottoporre a condizioni particolari» il commercio. Il nuovo decreto lo applica anche a attività definite tramite «categoria merceologica». Insomma, si possono vietare anche i McDonald’s, promette Nardella. Non per «motivi ideologici» ma perché si deve «tutelare e valorizzare l’identità culturale della città».
Poi il sindaco fa un appello, e un annuncio. L’appello è agli imprenditori fiorentini. McDonald’s vorrebbe aprire nei locali ora occupati da Universo Sport, in crisi: «Perché dal tessuto economico della città non arrivano proposte per quel luogo? Qualcuno si faccia avanti. Possibile che in
Il centrodestra Cellai (Forza Italia): riemerge una strana nostalgia no global, un pregiudizio pericoloso contro un privato che vuole portare lavoro
piazza Duomo non possa aprire un negozio artigiano, di moda, che dia lustro al made in Florence o in Italy?» domanda Nardella. Poi, l’annuncio: lo stesso principio del decreto Franceschini per il centro varrà anche in alcune zone «identitarie» della periferia.
Il discorso di Nardella convince la sinistra, non Forza Italia e M5S. «Sul no a McDonald’s in piazza Duomo ho apprezzato Nardella — dice Cristina Scaletti — Però, adesso, stessa chiarezza per piazza dei Ciompi». «No a McDonald’s? Ne siamo felici e lo sosteniamo — aggiunge Tommaso Grassi di Sinistra Italiana — Ma solo se rispetterà la parola data». Ok anche da Arianna Xelokos del M5S, che però ricorda come di fatto Nardella abbia sconfessato le parole dell’assessore Giovanni Bettarini di una settimana fa, «che ha definito questa apertura “un successo” del regolamento approvato il 18 gennaio 2016». E la sua collega Silvia Noferi ribadisce: Pd e sindaco hanno cambiato idea dopo aver visto «le 13 mila firme contro il McDonald’s al Duomo su Facebook». Il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai attacca: «Oggi è riemersa una strana nostalgia no global: vediamo una battaglia senza se e senza ma non dovrebbe essere posta nei confronti di un soggetto che chiede di realizzare un intervento creando occupazione» anche perché «un pregiudizio nei confronti di questo privato potrebbe toccare domani un altro e questo lo troviamo pericoloso». Non la pensa così, sempre da destra, Francesco Torselli. «Chi dice che McDonald’s creerà nuovi posti di lavoro — commenta il consigliere di Fratelli d’Italia — dimentica che aprirà al posto di un’altra attività commerciale che chiuderà. Ma il regolamento del centro Unesco sarà sufficiente a vincere la battaglia?»