Corriere Fiorentino

Degrado a Novoli

Viale Guidoni, l’ira dei residenti: «Non portiamo più i bambini al parco»

- di Jacopo Aiazzi

Droga e prostituzi­one, protesta nelle case popolari a un passo dal Palagiusti­zia

«Non siamo più liberi di uscire di casa. Prostituzi­one e spaccio, ci siamo rotti i c…..i», è il testo dello striscione con cui i residenti delle due palazzine in legno di viale Guidoni, a circa cento metri dal Palazzo di Giustizia, denunciano la situazione di degrado e pericolo specie per i figli e i nipoti cui sono costretti quotidiana­mente ad assistere e subire. «Le prostitute si spogliano sul marciapied­e, lasciano i vestiti aggrappati agli alberi e dietro il casottino contenente i contatori dell’energia elettrica dei due stabili consumano rapporti sessuali con i clienti. Tutto a cielo aperto, praticamen­te indisturba­te. E in più, il parco dietro le palazzine popolari, di giorno utilizzato dai bambini per giocare, la sera diventa una latrina per gli sbandati, le prostitute e i loro clienti», raccontano i residenti.

I condomini delle due palazzine, diciotto famiglie in tutto, arrivate qui dal 30 aprile 2016, non erano abituate a certe scene. Sesso, spaccio, come se vivessero in un territorio impossibil­e da difendere. «Da quando ci siamo trasferiti qua la situazione è sempre stata degradante, ma due sabati fa è esplosa. Verso l’una di notte un gruppo di prostitute africane urlava sotto la finestra di un condomino. Alle lamentele di questo, le prostitute hanno risposto offendendo­lo e minacciand­olo. Abbiamo chiamato anche i carabinier­i, ma nessuno è intervenut­o, per questo abbiamo deciso di attaccare uno striscione per denunciare il problema», afferma Daniel Massimo.

E ancora: «L’altra sera, verso le 23, sono uscito per una passeggiat­a con il cane e ho trovato prostitute ovunque e giovani che si picchiavan­o. Se per sbaglio guardi le prostitute, queste iniziano subito ad offenderti. Lo scorso venerdì notte alcuni balordi sono entrati nel giardinett­o dello stabile e hanno rotto il cancellino d’accesso e la staccionat­a. Abbiamo mandato messaggi al sindaco e lettere ai carabinier­i, ma ancora non abbiamo fatto denuncia», continua il residente.

«Dalla finestra di casa mia vedo continuame­nte prostitute consumare rapporti sessuali con i clienti, mio figlio ogni tanto mi lascia il nipotino, ma non posso neanche portarlo al parco qui dietro perché vedrebbe scene orribili», afferma un’altra residente che preferisce rimanere anonima. Nel piccolo parco dietro le due palazzine, ad ogni ora del giorno sono visibili i segni della sera precedente: fazzoletti sporchi e preservati­vi usati crescono più rigogliosi delle margherite e il campetto da calcio da poco costruito ha già la recinzione distrutta, così da consentire l’accesso a qualsiasi ora del giorno e della notte.

«Vanno lì dentro per spacciare», sostengono i residenti che dicono di sentirsi «abbandonat­i dalle istituzion­i, anche se ci troviamo davanti al Palazzo di Giustizia, il fortino della legalità, dove di giorno va in scena processi e di notte attorno ne succedono di tutti i colori».

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 ??  ?? Sopra lo striscione di protesta appeso dai residenti delle nuove case popolari di viale Guidoni e a sinistra si può vedere la breve distanza che separa le abitazioni dal Palazzo di giustizia
Sopra lo striscione di protesta appeso dai residenti delle nuove case popolari di viale Guidoni e a sinistra si può vedere la breve distanza che separa le abitazioni dal Palazzo di giustizia
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