Nogarin fa il rimpasto e va alla guerra dell’ospedale con la Regione
Oggi la presentazione di due nuovi assessori. E in Consiglio regionale la guerra sull’ospedale
LIVORNO Promette di fare «uno show», e per questo ha anche chiesto la diretta streaming, «ma hanno risposto che mi faranno sapere». Il sindaco pentastellato Filippo Nogarin questa mattina sarà a Firenze per essere ascoltato dalla commissione Sanità del Consiglio regionale. «Non conosco i motivi della convocazione (in realtà nell’ordine del giorno della seduta c’è scritto «audizione in merito alle scelte effettuate dalla Conferenza dei sindaci della zona», ndr) — dice Nogarin — ma spero di avere l’occasione di parlare dell’ospedale della mia città perché voglio dare una stima reale dell’eventuale ristrutturazione che, nei tempi e nei costi, non corrisponde a quanto dichiarato alla stampa dall’assessore regionale Stefania Saccardi. I valori che presenterò saranno più attendibili perché di mercato e non di fantasia».
Una guerra a distanza, quella tra Nogarin e la Regione, che va avanti da qualche giorno. La Regione dice: la giunta di Livorno vuole rinunciare al nuovo ospedale? Bene, si tiri indietro dall’accordo di programma in cui è previsto l’ospedale. «Ci trasmettano gli atti amministrativi che dispongono la revoca dell’accordo — ha spiegato Saccardi nei giorni scorsi — che è il presupposto per andare avanti con un nuovo accordo di programma e avviare tutte le procedure necessarie di ristrutturazione del vecchio ospedale». Nogarin in sostanza risponde: ma se ritiriamo la firma così, ci esponiamo al rischio di penali che pagherebbero i livornesi. Poi c’è la guerra delle cifre. Secondo Saccardi, ci vorranno circa 250 milioni di euro per ristrutturare il vecchio ospedale e almeno 13 anni di lavori. Secondo l’amministrazione 5 Stelle si tratta di «tempi e numeri gonfiati, per noi ci sono almeno 150 milioni di sovrastima».
Ma stamani Nogarin andrà all’attacco anche sulla conferenza dei sindaci dell’Asl Toscana Nord, la cui presidenza è andata al sindaco di Cecina Samuele Lippi (Pd): «Una pessima manovra per imbavagliarci — la definisce Nogarin — ma non ce la faranno. Oramai conosciamo bene come si comporta il Partito democratico. Ai componenti della commissione manifesterò una situazione che ci ha messo molto a disagio». Dopo l’intervento in commissione Sanità, il sindaco tornerà subito a Livorno per presentare alla stampa i due nuovi assessori che andranno a sostituire Nicola Perullo (sport e turismo) e Serafino Fasulo (cultura). Poco trapela dal Palazzo comunale sui motivi che hanno indotto Nogarin a questo rimpasto di giunta. Molti però la definiscono «un tagliando» necessario e «non più rinviabile», perché si tratta di deleghe importanti per una città che vive soprattutto di turismo e che vuole fare della cultura il suo fiore all’occhiello. Non è escluso che oggi il sindaco annunci anche un rimescolamento di altre deleghe. L’uscita di scena di Perullo (che per domani aveva convocato una conferenza stampa per presentare il Caciucco Pride) sarebbe una diretta conseguenza della polemica nata in seguito alla sua consulenza professionale con Azimut Benetti, prima negata con forza e poi ammessa. Perullo stava collaborando con la Benetti per accompagnare i clienti vip del cantiere in giro per la Toscana, ma aveva promesso che si sarebbe dimesso dalla giunta. L’assessore, però, non avrebbe rispettato i patti, così da convincere la società a interrompere la consulenza per evitare conflitti d’interesse. Dal Comune replicano seccamente che la decisione del sindaco non ha nulla a che vedere con questa storia. Bocche cucite su chi andrà a sostituire Perullo e Fasulo, anche se si parla di persone di comprovata fedeltà e molto vicine al primo cittadino. (ha collaborato Simone Lanari)