Molotov alla Leopolda
Trovate nei locali dismessi delle ferrovie: 6 arresti. Esclusa la pista terrorismo
Arrestati sei immigrati nei locali dismessi delle Fs Escluso il terrorismo
Avevano trovato rifugio nei locali dismessi della stazione ferroviaria di Porta al Prato, alle spalle della Leopolda. Ma tra pagliericci, coperte e pentole c’erano anche due molotov, coltelli e della droga. Così sei persone, 4 marocchini e due tunisini, sono finiti in manette. Per loro le accuse sono di detenzione di materiale esplodente e sostanze stupefacenti.
È successo ieri mattina, mentre la polizia era impegnata nelle operazioni di sgombero dei locali delle ferrovie abbandonati da tempo e riparo di senza fissa dimora. Gli agenti stavano eseguendo i controlli negli edifici, quando hanno notato due bottiglie sospette: non contenevano birra come raccontava l’etichetta ma alcol e uno straccio. All’apparenza erano molotov con l’innesco pronto. Per maggiore sicurezza, però, le molotov sono state inviate al gabinetto di polizia scientifica.
Per questo è scattato immediatamente l’allarme e sul posto è intervenuta una squadra di artificieri. Le manette sono scattate per sei persone: si tratta di immigrati che hanno alle spalle numerosi precedenti di polizia per spaccio e per reati contro il patrimonio. Per la Polfer vivono ormai da tempo dentro le costruzioni, alle spalle della stazione Leopolda, dove sono stati trovati anche cinquanta grammi di marjuana.
Da mesi ormai i residenti si lamentano del degrado. Quelle palazzine sono infatti un rifugio perfetto per chi decide di nascondere droga o armi. La polizia, che sembra escludere comunque la pista del terrorismo, ritiene che quelle molotov potessero servire contro gli sgomberi oppure per difendere la merce più cara: la droga. La polizia deve comunque capire se quelle molotov servissero a qualcosa di diverso. È invece chiaro anche alla Polfer che quelle mura abbandonate a se stesse siano ormai diventate il ricettacolo di un giro di spaccio. E non solo.