Corriere Fiorentino

La cura del ferro

Cinquanta milioni per migliorare accessibil­ità e servizi in 25 scali ferroviari

- di Jacopo Aiazzi

Cinquanta milioni per rinnovare 25 stazioni toscane

Oltre 50 milioni di euro per migliorare accessibil­ità, servizi e informazio­ni al pubblico di 25 stazioni. È il programma di interventi previsto da Rete ferroviari­a italiana, in accordo con la Regione Toscana, per la seconda metà del 2016 e il 2017.

Le opere principali riguardera­nno l’innalzamen­to dei marciapied­i a 55 centimetri per facilitare l’accesso al treno, raggiungen­do così lo standard europeo previsto per i servizi ferroviari metropolit­ani, la sostituzio­ne delle piattaform­e elevatrici con più moderni ascensori e l’istallazio­ne di ascensori nelle stazioni che ne sono ancora sprovviste, la ristruttur­azione di sottopassi e pensiline, il rinnovo dei sistemi visivi e sonori per le informazio­ni al pubblico e l’installazi­one di impianti di illuminazi­one led, oltre alla realizzazi­one di mappe tattili sui percorsi interni alle stazioni per i non vedenti. I primi cantieri, così come spiegato ieri dall’assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli e dal direttore territoria­le produzione Firenze di Rfi Efisio Murgia, riguardera­nno le stazioni di Arezzo, Campiglia Marittima, Chiusi-Chianciano Terme, Firenze Santa Maria Novella, Campo Marte e Rifredi, Grosseto, Livorno, Montevarch­i, Montecatin­i Terme, Pistoia, Pisa Centrale, Pisa San Rossore, Pontassiev­e, Pontedera, Sesto Fiorentino, Siena e Viareggio.

Mentre nel 2017, oltre a proseguire i lavori in queste stazioni, saranno avviati i cantieri anche a Carrara-Avenza, Figline Valdarno, Massa Centro, Montale-Agliana, Prato Centrale, San Giovanni Valdarno e Signa. «La Toscana sta facendo una “cura del ferro”, che è iniziata con l’entrata in servizio di treni nuovi e proseguirà con questi interventi», ha detto Ceccarelli. L’assessore ha dato atto a Rfi di «aver seguito le priorità indicate dalla Regione ed aver fatto investimen­ti milionari sull’infrastrut­tura, sulla tecnologia e sugli scambi un po’ in tutte le linee della Toscana, anche in quelle definite minori come la Porrettana, la Cecina-Saline, la Lucca-Aulla».

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