Le ultime tre cacce di Piombino Lo «straniero» degli Azzurri
Vent’anni di battaglie nella sabbia di Santa Croce, e alla fine di una delle più belle (pur persa, in finale contro i Bianchi), Piombino lascia il Calcio Storico. Alessio Giorgerini, «Piombino» in onore del suo Piombino Rugby, è la bandiera degli Azzurri: «Mi fermo qui con il Calcio Storico — spiega — Voglio ringraziare Firenze, amici e nemici per la forte botta di vita ricevuta con questa esperienza durata 20 anni. Me ne vado col sorriso sulle labbra, dopo una partita meravigliosa e con un bel ricordo del Calcio Storico».
Un calciante simbolo, Giorgerini, sul terreno di gioco e fuori, sportivo e leale, abile a tenere insieme il gruppo e a portare in alto il Colore Azzurro di Santa Croce. Nella finale dell’ultimo spettacolare torneo Piombino ha segnato tre cacce, la seconda con l’elegante tecnica del rimbalzo. Una partita, quella contro i Bianchi di Santo Spirito, in cui Giorgerini ha dato l’anima ed è pure finito all’ospedale nel post partita, per sei punti di sutura. «Anche la tutina dell’ospedale era azzurra» ha scritto su Facebook. E poi la cicatrice, «a forma di croce come Santa Croce, belle coincidenze».
Nato a Suvereto, residente a Losanna dove lavora come ingegnere ambientale, cresciuto sportivamente come rugbista, Giorgerini pensava da almeno due anni di lasciare il Calcio Storico. Aveva detto ad amici e compagni di squadra che, quelli passati, sarebbero stati gli ultimi anni sul sabbione di Santa Croce. Poi, all’ultimo, con l’adrenalina di giugno e la squadra in fase di smarrimento, era riuscito sempre a cambiare idea, nonostante i sacrifici anche per i viaggi avanti e indietro tra Losanna e Firenze. È quello che, in fondo, sperano ancora i suoi tifosi per il prossimo torneo: sperano ancora di rivedere la sua barba lunga, quel tatuaggio sui pettorali con scritto Gea Jean, il nome della figlia. Stavolta però la decisione sembra definitiva: «Ma ogni anno sarò sempre in curva a tifare Santa Croce» assicura lui. «Dopo la finale persa contro i Bianchi, sabato scorso, sono andato in piazza Santo Spirito a salutare i miei avversari».
«È un calciante che ha fatto storia — commenta lo storico Luciano Artusi — Punto di riferimento per gli Azzurri, un atleta leale e una persona molto seria e professionale».
La passione è scoppiata per il rugby — nel Piombino, poi nel Cus Firenze, infine nella Nazionale veterani della Svizzera — e poi dagli anni Novanta, la passione per il Calcio Sorico fiorentino, nonostante le sue origini livornesi, che lo hanno costretto a figurare nella lista degli azzurri come «straniero». L’addio di Giorgerini al torneo amareggia anche il presidente azzurro Alessandro Dei: «È stato un calciante simbolo, una persona correttissima che dovrebbe essere un esempio per i tanti ragazzi giovani che si avvicinano al Calcio Storico». Ma Piombino è felice: «Ho giocato 20 anni e oggi ho 40 anni, non c’era momento migliore per salutare questa grande tradizione».