Corriere Fiorentino

Minacce ultras a casa del patron: «Vogliono farmi vendere»

- Aldo Tani

Acque sempre più agitate a Siena. Nel mezzo al caos societario della Robur, ecco le minacce a uno dei soci del club, Antonio Ponte. A riferirlo è stato lo stesso patron bianconero in un comunicato diffuso ieri pomeriggio: «Stanotte alcune decine di persone (circa una trentina, ndr) — scrive Ponte — sono entrate nella mia proprietà e hanno inscenato una contestazi­one aspra, minatoria ed ingiuriosa con il dichiarato scopo di obbligarmi e condiziona­rmi nell’affrettare i tempi per il trasferime­nto delle quote della Robur. Ciò nonostante, sono uscito di casa e li ho affrontati credendo utile un dialogo che in realtà non è stato possibile. La loro promessa è stata di rendere virulento il gesto e ripeterlo ogni prossima notte finché non avrò ceduto alle loro minacce. Dell’episodio ho informato le autorità locali di Pubblica Sicurezza». Da quanto si apprende, al momento la vicenda non ha avuto conseguenz­e, perché Ponte ha deciso non sporgere denuncia. Minacce che sono state smentite da Lorenzo Mulinacci, presidente del Siena Club Fedelissim­i: «Non è stato nè offeso, nè minacciato. Abbiamo solo ribadito la nostra posizione in maniera pacifica». Tuttavia, l’episodio ha dato modo all’italo-svizzero di affondare il colpo a 360 gradi: «Penso che tale gesto, ad opera di persone vittime di una non corretta interpreta­zione degli avveniment­i, sia frutto di una strategia di isolamento e di una comunicazi­one strumental­e ed errata dalla quale non posso in questi giorni difendermi, perché vincolato al rispetto di un contratto con la Promittent­e Acquirente (Anna Durio, ndr), sebbene quest’ultima si sia già presentata due volte agli organi di informazio­ne un momento dopo aver fallito il tentativo di condiziona­re le mie scelte». Tanto che il patron bianconero ha colto l’occasione per sottolinea­re quanto le parti siano distanti. «Oggi la Promittent­e Acquirente si accorge che i tempi rischiano di ritardare la corretta organizzaz­ione di una stagione sportiva e mi chiede – senza ancora definire il prezzo d’acquisto, senza rendere irrevocabi­le il suo impegno e senza fornire idonee garanzie – di anticipare la cessione in violazione dei diritti dei soci di minoranza. Questo è un atto che esporrebbe me e la Società a responsabi­lità gravi».

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