Corriere Fiorentino

Gli zuccherini delle feste, dall’oratorio alla pasticceri­a

IL REPORTAGE CASCINA

- di Divina Vitale

CASCINA (PISA) Era il dolce delle feste. Negli anni del primo dopoguerra non esistevano ancora le torte farcite e nei paesini di campagna si impastava con quello che era in eccesso. Come le uova delle galline a cui si aggiungeva zucchero, farina, burro e scorza di limone. Così nascevano i primi zuccherini, una specialità di alcune frazioni di Cascina, in provincia di Pisa. In particolar­e di San Lorenzo alle Corti che comprende al suo interno anche Titignano. Questo borgo ha origini alto-medievali, il toponimo infatti si riferisce alle «corti» o «tenute» dei Conti della Gherardesc­a, possidenti sin dal nono secolo. San Lorenzo è situata nella piana dell’Arno e si sviluppa a nord della strada statale 67 Tosco-Romagnola tra Pisa e Cascina, un tempo centro commercial­e per la vicinanza al fiume, molto vivace e attivo. In origine gli zuccherini erano offerti come dolci, anche ben auguranti, dopo la messa delle comunioni e dei matrimoni: era infatti usanza andare a casa dei parenti e mangiare gli zuccherini accompagna­ti da cioccolata calda o caffè. I pianigiani, gli abitanti del luogo, ancora li cucinano in casa e ci sono delle pasticceri­e che ne sfornano ogni giorno. Alla pasticceri­a Mannocci per esempio, che conta 25 anni di tradizione, in zona Titignano, un mestiere che si passa di generazion­e in generazion­e, lo zuccherino è una vera e propria specialità. «Prima i contadini – racconta il titolare Franco Mannocci – avevano tante uova e fare zuccherini era un modo per consumarle, visto che ne servono abbastanza. Si tratta di un bipaese scottone morbido, prima addirittur­a veniva cotto nel forno a legna. Noi lo produciamo tutto l’anno, nei periodi di festività poi la richiesta aumenta. La ricetta è molto semplice con una montata di uova e zucchero a cui si aggiunge farina, burro, scorza di limone e rosolio o strega, vaniglia a seconda delle preferenze…». Negli anni ’20 addirittur­a in vi era un forno dove veniva cotto il pane, la fornaia era la Signora Zeffira Signorini. Qui iniziarono le prime infornate di zuccherini, poi passate di mano al figlio Leo Bargagna e al nipote Sandro che da 30 anni sono pasticceri. «Il forno era aperto a tutti — racconta Bargagna, dell’omonima pasticceri­a — chiunque portava il proprio impasto e lo cuoceva. Mia nonna in particolar­e faceva il pane, la schiaccia e gli zuccherini. Era il dolce delle feste. Per realizzare circa 200 zuccherini servono 20 uova, 1 chilo di zucchero, 1 limone, 80 grammi di “rigonfio” (ammoniaca alimentare), 6 etti di burro, 2,200 di farina, 1 bicchiere di strega e uno di rosolio alla menta. Vanno messi in forno a 220 gradi per 5-7 minuti, sono alti circa 10 cm. La cottura è veloce perché asciugano subito, infatti appena raffreddat­i vanno spolverati di zucchero vanigliato e messi in sacchetti di nylon, altrimenti perdono la morbidezza».

La preparazio­ne è semplice basta lavorare bene lo zucchero e il burro a temperatur­a ambiente, poi aggiungere le uova, amalgamare e infine inserire gli aromi. Poi ancora la farina e l’ammoniaca per dolci. Solitament­e basta riempire un cucchiaio con una pallina di impasto, per determinar­e la giusta dose di zuccherino da infornare. «È un dolce della piana pisana – spiega Giovanni Lemmi, titolare della pasticceri­a Lemmi la più storica nel centro di Cascina (prima di fare il pasticcere si dedicò alla realizzazi­one di caramelle, confetti e liquori come il Vermuth, China ed altri amari e digestivi, all’epoca molto apprezzati) – infatti oltre che zuccherini, noi li chiamiamo anche «pianigiani». Il nome è semplice come il biscotto, fatto con uova, farina, zucchero, ammoniaca e poco burro. Poi noi vi abbiamo aggiunto anche il miele e la Strega oppure il rosolio alla menta. Siamo aperti, come pasticceri­a dal 1835, di generazion­e in generazion­e e, la curiosità è che producevam­o anche il rosolio alla menta, infatti dalla piana venivano appositame­nte nella nostra bottega ad acquistarl­o per fare i dolcetti. Diciamo che verso il 1870 abbiamo cominciato a fare un po’ di rinfreschi per il prete, la Misericord­ia… questo era un paese rurale e ancora il concetto di pasticceri­a non era molto diffuso come nella vicina Pisa che aveva influssi più esteri. Nel secondo dopoguerra poi le cose sono cambiate. Gli zuccherini comunque sono buoni accompagna­ti con vin santo o vino dolce in genere e abbiamo diversi clienti che li chiedono, anche gli stessi pianigiani».

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Giovanni Lemmi
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Franco Mannocci ( e in alto i dolci della sua pasticceri­a)
 ??  ?? Gli zuccherini sono dei biscotti fatti con uova, zucchero, farina, burro, limone e rosolio
Gli zuccherini sono dei biscotti fatti con uova, zucchero, farina, burro, limone e rosolio
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Dopo la cottura gli zuccherini vengono spolverati di zucchero e messi in sacchetti di nylon

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