Corriere Fiorentino

Olimpiadi, la fiamma dei toscani

Nella notte lo show della cerimonia di apertura, oggi i primi verdetti Le foto sui social, la vita al «villaggio», le speranze dei nostri 29 atleti

- Baffa, Bonciani

RIO DE JANEIRO Vicino al parco olimpico e circondato dalle acque stagnanti e maleodoran­ti di impianti fognari mai terminati (alla faccia della temutissim­a Zika) si scorge una «Villa Toscana», condominio benestante, come da prassi recintato. Si accende la fiamma e si spegne, o forse fa solo meno impression­e, tutto il contorno.

Le favelas accolgono gli atleti, e tutto il popolo a cinque cerchi accorso a ridare colore a Rio per celebrare il rito più antico dello sport, contrappun­tando il viaggio dall’aeroporto ai siti olimpici. Nel villaggio non tutto è rose e fiori, amicizia e amore, come quello della coppia di nuotatori Federico Turrini, da Livorno, e Chiara Masini Luccetti, di Calenzano: le schermidri­ci — tra cui la livornese Irene Vecchi — hanno cominciato a provvedere da sole ai pasti per evitare la mensa. Ovunque file e cantieri aperti, metal detector e mimetiche. Mitra a vigilare sull’evento atteso da 4 anni. Di certo arrivato nel momento sbagliato, quello della crisi e della paura.

La lucchese (o meglio di Barga, Garfagnana) Nadia Centoni che assieme alla pisana Martina Guiggi e alle ragazze del volley è attesa dal tempio della pallavolo, il Maracanaiz­inho, dopo questa esperienza tornerà a giocare nel Galatasary e visti gli ultimi accadiment­i in Turchia, suo malgrado dovrà abituarsi. In Brasile non c’è stato un golpe, anche se la presidente Roussef così chiama il procedimen­to impeachmen­t cui è sottoposta. Al Maracanà per la cerimonia di apertura non c’è lei e neppure Lula, l’uomo che ha voluto questi Giochi. Dietro a Federica Pellegrini la pattuglia toscana folta e ben riconoscib­ile. Ventinove atleti, terza regione più rappresent­ata dopo Lombardia e Lazio, non tutti presenti per causa di forza maggiore alla sfilata inaugurale che è una piccola maratona di durata: non c’è Gabriele Detti, già oggi in vasca nei 400 stile libero a caccia di una medaglia. È il primo dei nostri e arriva dalla provincia di Livorno che con 8 atleti guida la spedizione.

Anche senza il prefisso telefonico «0586» mostrato al mondo dal podio di Atene da Aldo Montano: il Cio ha proibito di esibire alcunché, non certo a causa della gag del nostro spadista, l’uomo dei primati azzurri con 4 medaglie nelle tre precedenti partecipaz­ioni che arrivano al numero record di 9 consideran­do le presenze di babbo e nonno. Una sua concittadi­na, la nuotatrice Sara Franceschi, è invece la più giovane azzurra in assoluto partita per il Brasile ad appena 17 anni, tanto che il premier Matteo Renzi, mercoledì dopo l’alza-bandiera al villaggio olimpico, ha voluto conoscerla ed incoraggia­rla. Tra i veterani, arriva a quattro presenze il canottiere Luca Agamennoni, anche se stavolta ha rischiato davvero di non esserci: con il pisano Matteo Stefanini e il resto dell’equipaggio dell’otto è qui grazie alla squalifica dei russi. Il reintegro deciso all’ultimo secondo dal Tas per Morozov e Lobyntsev affievolis­ce invece le chance di podio nella staffetta 4x100 stile dell’aretino Michele Santucci.

Grandi aspettativ­e per Gabriele Rossetti, di ponte a Buggiano, e nuova speranza del tiro a volo, uno dei terreni di caccia preferiti dell’Italia dove si farà guidare dall’esperienza del pratese Marco Innocenti.

Chi viene da Prato è ed un totem della nostra pallanuoto e non solo è Stefano Tempesti: il Settebello (ed il Setterosa di Chiara Tabani) da sempre contribuis­ce al «raccolto» olimpico. Sempre da Livorno un altro pezzo grosso, Andrea Baldini, che dovrà difendere il titolo nel fioretto a squadre: una delle 7 medaglie toscane a Londra. Un bottino da provare a migliorare. Ne portò due a Firenze Niccolò Campriani, annunciato non in grandissim­a forma ma che si esalta quando sale la tensione. Ci si augura non faccia scherzi alla sua concittadi­na Rachele Bruni, nel pieno della maturità dopo tanti metalli continenta­li e che nel giorno di Ferragosto cercherà l’oro nell’acqua inquinata di Copacabana: in quello specchio dove si svolgerann­o le gare di fondo del nuoto hanno trovato di tutto, persino dei cadaveri... Tra vasca e mare i nuotatori saranno i più rappresent­ati tra i toscani, otto, senza contare gli allenatori. Massimo Giuliani infatti, nel frattempo è diventato sindaco di Piombino ma resta il commissari­o tecnico proprio della nazionale di nuoto in acque libere. Senza contare Stefano Morini che oltre ad essere il tecnico della superstar Gregorio Paltrinier­i è anche l’allenatore, e lo zio, di Gabriele Detti. Il primo a provarci, oggi. L’ultimo sarà il pisano Daniele Meucci (con al fianco l’esordiente maremmano Stefano La Rosa) domenica 21 nella maratona, quando tutto finirà.

Vita brasiliana Turrini, Masini e Vecchi si preparano la pasta da soli, il saluto di Renzi alla giovane Franceschi

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Selfie Stefano Tempesti (pratese alla quinta Olimpiade) con Federica Pellegrini, portabandi­era dell’Italia
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Fiamma olimpica Maria Isabel Barroso Salgado la tedofora sotto il Cristo Redentore, il simbolo della città di Rio de Janeiro

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