Gli anarchici barricati E un quartiere due giorni in ostaggio
San Jacopino blindata e strade chiuse due giorni per gli occupanti barricati sul tetto. Dodici arrestati
Residenti costretti in casa o fuori, negozianti infuriati per un giorno di lavoro buttato via, autobus costretti a giri pesca per evitare la «zona rossa» e traffico in tilt. È la cronaca di un giorno e mezzo intorno all’edificio occupato tra viale Toselli e via Benedetto Marcello (tra san Jacopino e Porta al Prato), con strade e palazzi rimasti in ostaggio. Fino a ieri sera quando, poco prima delle 20 — dopo oltre trenta ore — i tre anarchici che si erano barricati sul tetto si sono arresi. I tre, due ragazzi e una ragazza, che sono stati arrestati come altri 9 giovani mandati ai domiciliari il giorno prima, saranno processati oggi per direttissima.
L’accusa per tutti, contestata dal pm Christine von Borries, è concorso in invasione abusiva di edificio, resistenza a pubblico ufficiale aggravata, danneggiamento, lesioni aggravate.
L’immobile di via Toselli, a due passi da piazza San Jacopino, era stato occupato abusivamente nel dicembre scorso da alcuni militanti del movimento antagonista fiorentino «Autonomia diffusa». L’operazione di sgombero è scattata giovedì mattina ma ha impegnato le forze dell’ordine per l’intera giornata. Dopo l’arrivo della polizia alcuni occupanti si sono asserragliati nell’edificio, murando gli ingressi e chiudendo la porta con una grata metallica. Poi dalle finestre sono volati bottiglie, fumogeni, e calcinacci. C’è anche chi ha gettato acqua saponata, vernice e alcol sulle scale per renderle scivolose agli agenti che stavano per raggiungerli. C’è chi ha minacciato di far esplodere una bombola di gas pur di interrompere l’azione di sgombero. Giovedì il traffico è andato in tilt per tutto il giorno e anche ieri il quartiere di San Jacopino è rimasto ostaggio di antagonisti e forze dell’ordine, anche se gran parte di via delle Porte Nuove è stata riaperta e il traffico è leggermente migliorato (complice anche il fine settimana di agosto).
«Una situazione vergognosa. Tutto il traffico è stato deviato verso piazza San Jacopino, siamo immersi nello smog», dicono dal comitato Cittadini Attivi San Jacopino. Ma i disagi peggiori li hanno subìti i residenti delle abitazioni vicine all’edifico sgomberato: «Sono uscito a portare fuori il cane e le forze dell’ordine che bloccano la strada non volevano farmi rientrare perché non avevo preso con me il documento d’identità. Per farmi passare mi hanno dovuto accompagnare fino davanti al portone», lamenta un residente. E ancora: «Hanno preso in ostaggio l’intero quartiere, è una cosa vergognosa — sostiene un altro abitante — giovedì sera i manifestanti in strada hanno messo la musica fino alle 2 di notte. Mezza città è sotto scacco per colpa di tre scellerati».
A lamentarsi sono anche i commercianti della zona, che parlano di gravi ripercussioni per gli affari. «Abbiamo perso due giorni di lavoro», dicono dal ristorante in fondo a via delle Porte Nuove, nel tratto transennato. Non cambia la situazione per la tabaccheria di via Toselli: «Non abbiamo venduto niente per due giorni». Dal tetto della palazzina occupata i tre ragazzi di tanto in tanto urlano contro i poliziotti in strada.
Nella serata di ieri ha avuto luogo anche la manifestazione a sostegno degli occupanti. Il corteo «contro gli sgomberi», una trentina di persone, è partito da piazza Puccini ed è arrivato fino a piazza San Jacopino. I manifestanti sono stati sorvegliati da un ingente cordone di forze dell’ordine mentre una parte di polizia e carabinieri è rimasta a presidiare lo stabile che in serata è stato riconsegnato alla proprietà. Agli occupanti la polizia ha permesso di rientrare per riprendere gli oggetti personali, tra cui anche diversi quadri. (ha collaborato Valentina Marotta)