Obiettivo medaglie, ecco i magnifici cinque
I PRONOSTICI Scherma, nuoto, pallanuoto, tiro a segno: i podi possibili
Il conto alla rovescia lungo quattro anni è finito e la Toscana, come accaduto a Londra, potrebbe essere la prima regione ad incrementare il medagliere italiano. E anche nei prossimi giorni sono tante le punte azzurre made in Tuscany tra i 29 toscani selezionati per Rio, tra veterani e giovani alla prima volta ai Giochi.
A Londra arrivarono sette medaglie (2 ori, 3 argenti e 2 bronzi) e tra i favoriti in prima fila ci sono gli schermidori, filone d’oro da sempre per la Toscana e l’Italia. Andrea Baldini, livornese, sarà in pedana per difendere l’oro nel fioretto a squadre maschile vinto in Inghilterra insieme a Valerio Aspromonte, Giorgio Avola e Andrea Cassarà, e il principale ostacolo per la squadra azzurra sono gli Stati Uniti. Baldini è esponente della scuola labronica, che assieme a quella di Pisa è da sempre leader in Italia, e alla vigilia della partenza per Pechino fu squalificato per una controversa vicenda di doping. «Dover difendere un titolo non è mai una brutta cosa, ma non sarà facile. Ripetersi è difficile e il numero di squadre competitive è aumentato, ma io sono pronto», ha detto alla vigilia il fiorettista che sarà il quarto ed ultimo degli azzurri a salire in pedana, «una responsabilità, ma anche un vantaggio», dice dall’alto della sua classe ed esperienzia.
Punta all’oro anche Aldo Montano, che ha fatto di tutto per esserci nonostante una spalla ribelle operata ad aprile, e che gareggia nella sciabola che gli ha dato l’oro individuale e l’argento a squadre nel 2004 ed il bronzo a squadre quattro anni fa e a Pechino 2008. L’ultimo della dinastia Montano, 38 anni, alla quarta Olimpiade, è l’italiano più medagliato in gara a Rio e l’appuntamento è per mercoledì 10 agosto, nel pomeriggio per l’inizio della competizione di sciabola individuale, mentre non si disputerà in Brasile la prova a squadre che tante fortune gli ha portato ma che gli avrebbe messo a dura prova la spalla.
«Voglio l’oro olimpico», ha detto Stefano Tempesti al Corriere Fiorentino, alla vigilia del decollo per Rio e la squadra di pallanuoto, guidata dal capitano, primo portiere nelle storia del waterpolo che disputerà cinque giochi consecutivamente, è tra le aspiranti al podio in un torneo che, Serbia a parte, è livellato in lato con gli azzurri outsider di lusso. Tempesti, 205 centimetri di classe, grinta e carisma ha rischiato di mancare le olimpiadi per un infortunio all’occhio ma ha recuperato benissimo e guiderà una squadra con tanti giovani. E guarderà con un occhio anche al Setterosa e alla sua concittadina di Prato, Chiara Tabani, difensore, lei invece esordiente sotto i cinque cerchi. I Giochi per la Toscana saranno però aperti — Vincenzo Nibali a parte che corre oggi, con arrivo verso le 21, il fuoriclasse del pedale siciliano ma cresciuto come uomo e sportivo a Mastromarco, frazione del pistoiese — da Gabriele Detti, il ventunenne nuotatore di Livorno, «gemello» di Greg Paltrinieri: è lui la vera novità del nuoto azzurro e nella notte di domenica gareggerà nella finale dei 400 stile libero, con obiettivo minimo podio. Lo stesso dei 1.500 dove Patrinieri è favorito per l’oro.
Occhi puntati poi su Niccolò Campriani, l’ingenere fiorentino, che a Londra ha bucato teleschermi e notorietà con l’oro nella carabina 50 metri tre posizioni e l’argento nella carabina 10 metri, specialità nella quale era più forte della «tre posizioni». La regole introdotte dopo Londra lo hanno penalizzato ma la sua grinta è proverbiale e rincorrerà podio e gloria anche nella carabina a terra 50 metri, in una Olimpiade che vede puntare già oggi per l’oro la sua fidanzata Petra Zublasing.