La difesa balla, Baba è giù I baby non convincono
La condizione fisica, l’inserimento dei nuovi e soprattutto l’assetto difensivo. A Sousa insomma il lavoro non manca davvero. E le tre sconfitte in fila patite in questi giorni, sono lì a dimostrarlo. Scegliendo di cambiare quasi niente, la Fiorentina teoricamente avrebbe dovuto avere il vantaggio di conoscersi, di ricordare i movimenti chiesti dall’allenatore a memoria e quindi di poter partire forte. A veder la squadra in campo invece, quello di Paulo sembra ancora un cantiere aperto. Con continue variazioni di modulo, giocatori cambiati di ruolo e tanti giovani più acerbi che pronti a fare da riserva a gente come Borja, Vecino, Gonzalo o Alonso. Serve un’accelerata dunque. Sia sul mercato che sul campo, visto anche che in generale le gambe non paiono girare nel verso giusto. La manovra è ancora lenta e anche il pressing tanto caro a Sousa si vede col contagocce. Il risultato sono pochi gol fatti (uno nelle ultime tre partite) e parecchi subiti (6 tra Cesena, Celta e Bayer), frutto quest’ultimi di un centrocampo poco incline al contenimento e di una difesa che aspetta rinforzi da una vita. Né il modulo a quattro né quello a tre a proposito, paiono dare garanzie. Se le premesse sono queste, contro Higuain saranno dolori, anche se i viola giurano che qualcosa di importante sarà fatto. Basterà? Per ora si può solo aspettare. E constatare che Diks, Hagi e compagnia (Toledo compreso) non sembrano aver fatto breccia nel cuore di Sousa. L’olandese è stato provato un po’ ovunque, il baby romeno invece pare destinato a un ruolo marginale. Eppoi c’è Baba. Così triste e isolato da non sembrare neppure lontano parente del talento che è. Per lui la storia viola è agli sgoccioli. Restare infatti equivarrebbe a perdere un anno.