Corriere Fiorentino

Il Ferragosto boom di Firenze

Mai tanti turisti come quest’anno: +10% dal 2014. Ma resta l’invasione mordi e fuggi

- Valentina Marotta (ha collaborat­o Fulvia Marotta)

Addio alla bassa stagione: in questo mese d’agosto Firenze registra il tutto esaurito. Turisti in crescita del 10% dal 2014, ma resta il nodo del «mordi e fuggi».

«Provo da giorni a prenotare due biglietti per il museo dell’Opera del Duomo e per l’Accademia e non c’è verso: completo fino a domani». Potrebbe suonare come una cattiva notizia, invece non toglie il sorriso a Carlo Borghigian­i della pensione Pendini di piazza della Repubblica. Si guarda intorno e esulta: «Il calo degli americani è stato compensato da australian­i e inglesi, che non pare abbiano risentito del crollo della sterlina. Ad aiutarci il caldo, che c’è ma non è brutale come nel 2015». Bastano due passi in centro per accorgersi che la visuale sembra la stessa dei giorni più caldi (turisticam­ente parlando), quelli da Pasqua fino a giugno. A raccontare un Ferragosto di pienone sono anche i cestini della spazzatura: Quadrifogl­io conferma che lo svuotament­o, nel centro storico, è passato dalle «normali» 8 volte al giorno a 12: più 50%. Alessandro Tortelli direttore scientific­o del Centro studi turistici: «Da due anni il turismo è in netta crescita a Firenze anche in piena estate. Nel 2014 + 6%, l’anno scorso ancora +4%. La cartina tornasole? Tutti gli alberghi aperti in un mese, agosto, in cui qualcuno chiudeva per ferie perché era ritenuta bassa stagione».

«Le presenze salgono dal 2014 — conferma Francesco Bechi, presidente Federalber­ghi Firenze — Arrivano anche da Cina, Corea, Arabia e India. Il turismo di massa inizia a muoversi anche verso le città d’arte in estate. Nel 2015 c’è stato l’effetto Expo, ci chiedevamo come sarebbe andata dopo: i numeri tengono». Perché questa corsa a Firenze? Centra l’allerta terrorismo? Pare di sì: sia Bechi che Cristina Pagani, vicepresid­ente di Confeserce­nti Firenze, sono convinte che dagli europei «Italia e Firenze sono percepite come mete sicure». Ma «è cambiato anche il modo di viaggiare: i turisti decidono all’ultimo. Resta però un problema: la città si riempie ma spesso non è un turismo qualificat­o e la spesa procapite è bassa».

È il popolo dei torpedoni: ogni giorno a Firenze arrivano 280 pullman, la metà dall’estetel ro. E solo il 40% si ferma per più giorni. E se i tour d’Italia a tappe forzate non fanno più notizia a sorprender­e sono alcuni gruppi polacchi che arrivano la mattina per tornare a casa al tramonto viaggiando di notte. Si avventuran­o per il centro, una visita lampo al Duomo, e, a ridosso di Ponte Vecchio, pranzo al sacco.

Chi fa la parte del leone, anche d’agosto, è il lusso. All’Ho- Savoy di piazza della Repubblica parlano di«andamento positivo, con ospiti da Medio Oriente, Usa, America Latina e Asia» come spiega Anna Gricini, vendite e marketing dell’Hotel Savoy che parla anche di una «crescita della clientela provenient­e dall’Europa, in particolar­e da Svizzera, Spagna, Portogallo e dalla stessa Italia». Non solo hotel rifiorisco­no anche gli agriturism­i: quelli toscani sono i più scelti d’Italia da inglesi e italiani che cercano relax in campagna (il 54% prenota qui), ma anche un tedesco su tre sceglie la nostra regione.

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La coda per l’ingresso alla cupola del Duomo
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