Porta al Prato, stop ai treni L’ira dei sindaci
Lo stop per far spazio alla linea 4 (nel 2021): «E intanto cosa si fa?»
Leopolda, addio da dicembre ai treni da e per Empoli. La linea sarà dismessa, lì dovrà nascere la linea 4 della tramvia per PiaggeCampi. Una decisione che fa arrabbiare passeggeri (e amministrazioni) dei Comuni di Lastra e Montelupo Fiorentino.
Cancella i treni oggi per far partire la tramvia domani (cioè nel 2021). È lo strano destino della stazione di Firenze Porta al Prato, ristrutturata e inaugurata in pompa magna nel 2009 dopo essere stata chiusa dal 1860, e destinata a chiudere di nuovo a dicembre 2016. Perché? Per far posto, come anticipato ieri da Repubblica, ai lavori di realizzazione della linea 4 della tramvia Campi-Firenze, che però ad oggi non si sa quando partiranno. Il destino della vecchia Leopolda — la stazione ferroviaria, non il luogo delle kermesse renziane — divide i sindaci dell’asse Empoli-Firenze, che vedranno depotenziati i servizi ferroviari. Oggi la linea Empoli-Firenze Porta a Prato ha tempi di percorrenza che fanno concorrenza ad un servizio tramviario: solo 17 minuti da Lastra a Signa a Firenze, 33 da Empoli. La prendono ogni 200 passeggeri in media, lasciati a piedi da dicembre. In nome della futura linea 4 della tramvia, che utilizzerà i binari ferroviario almeno fino alla vecchia stazione di Firenze Cascine e poi viaggerà parallelamente alla ferrovia fino alle Piagge per entrare a Campi.
«È dal 2011, dal protocollo d’intesa firmato con Ferrovie dello Stato e Comune di Firenze per la linea 4 — dice il sindaco di Campi, Emiliano Fossi — che si sa che Firenze Porta al Prato sarebbe stata chiusa. Capisco le reazioni, ma il treno com’è organizzato oggi non dà lo stesso servizio». Sulla linea ferroviaria circolano solo 12 treni il giorno, 6 in partenza da Firenze e 6 da Empoli, con punte massime di circa 140 passeggeri in un solo viaggio.
L’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli cerca di metterci una pezza: «Stiamo discutendo di come spostare i treni sulla linea Firenze-Pisa (quindi a Santa Maria Novella, ndr) compatibilmente con tutte le esigenze — spiega Ceccarelli — quasi tutti i convogli sono ricollocabili e sul ‘quasi’ ci stiamo lavorando». Sacrificando la ferrovia però, si sacrifica anche un’altra stazione da poco riqualificata: San Donnino, che con la fermata del tram che sarà fatta a San Mauro a Signa e le altre fermate fino al centro di Campi, avrà vita breve. Per la tramvia e quindi schierato con la Regione e con Campi, c’è invece il primo cittadino di Signa Alberto Cristianini, che dice: «Se la rinuncia è di 4 treni al giorno in cambio della tramvia e del parcheggio scambiatore di San Mauro a Signa, a noi va bene».
Contrarissimi alla chiusura della linea che oggi ferma a Porta al Prato sono invece il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni e il vicesindaco di Montelupo Fiorentino Lorenzo Nesi. «Abbiamo già chiesto oggi (ieri, ndr) un appuntamento all’assessore Ceccarelli che si è impegnato a incontrarci al suo rientro dalle ferie. Da una parte si parla di favorire la mobilità sostenibile e si invita ad abbandonare la macchina ma diventa impossibile farlo se poi non si forniscono ai cittadini gli strumenti per favorire questo cambiamento», dicono Bagni e Nesi. Con loro i pendolari guidati da Maurizio Da Re e i consiglieri comunali di Firenze Riparte a Sinistra: «Chiederemo al sindaco di Firenze — dicono Tommaso Grassi e Donella Verdi — di adoperarsi con Ferrovie per far slittare la chiusura della linea ferroviaria almeno fino all’avvio dei cantieri della linea 4 della tramvia».