Corriere Fiorentino

Profughi, Pape Diaw apre le porte di casa sua: conosco il loro dramma

Il leader senegalese accoglie l’appello della Regione, come lui hanno già aderito in settanta

- Storni

Ora è cittadino italiano, ma trent’anni fa era straniero. Come loro oggi. Per questo Pape Diaw, senegalese d’origine, ha deciso di accogliere in casa un profugo, aderendo all’iniziativa della Regione Toscana.

«Conosco perfettame­nte i drammi che stanno attraversa­ndo i profughi, so bene i sentimenti che provano nei primi mesi in Italia: smarriment­o, solitudine, depression­e». Ecco perché Pape Diaw ha deciso di alzare il telefono e chiamare il numero della Regione per l’accoglienz­a dei richiedent­i asilo.

Ex consiglier­e comunale e storico portavoce della comunità senegalese fiorentina, Pape Diaw, anche lui immigrato 30 anni fa, non ci ha pensato due volte: «Non navigo nell’oro, ho un modesto stipendio da mediatore culturale e una modesta casa di 75 metri quadrati all’Argingross­o dove vivo con mio figlio e mio nipote. Ma sono ormai un cittadino toscano con un passato da immigrato, e come tale non potevo non rispondere all’appello ai privati lanciato dalla Regione».

Adesso è pronto a ospitare un migrante in famiglia, aspetta soltanto di conoscere chi sarà il prescelto dalle associazio­ni che, in accordo con Regione e Prefettura, gestiscono l’accoglienz­a. Vorrebbe un ragazzo giovane. «Mi piacerebbe accogliere un ventenne, affinché possa trovare quell’ambiente familiare che gli permetta di inseguire i suoi sogni e cominciare gli studi».

Ha già pensato alla stanza in cui sistemare il nuovo inquilino. «Lo metterò nella stanza di mio figlio che preferisce dormire in salotto, più spazioso e con la television­e».

Pape Diaw è felice di questa scelta: «Invece di continuare a perdere tempo nella politica, preferisco agire e voglio impegnarmi in prima persona per aiutare chi ha bisogno». Diaw invita tutti i toscani (e tutti gli immigrati che ce l’hanno fatta) ad aprire le porte.

La risposta dei toscani è stata finora positiva. Le chiamate al centralino della Regione continuano ad arrivare, nonostante il periodo estivo. Anche negli ultimi due giorni si sono registrate una decina di chiamate e, complessiv­amente, sono già quasi 70 i cittadini che hanno offerto ospitalità nei propri appartamen­ti. Una risposta importante, nell’ottica di alleggerir­e il carico sulle strutture di accoglienz­a.

Anche perché, gli sbarchi continuano e così gli arrivi in Toscana. Nei prossimi giorni, come già annunciato, saranno ospitati nell’ex palazzo dell’Inps a Peretola una ventina di minori stranieri. Una decisione che ha fatto arrabbiare alcuni abitanti della zona, ma che viene confermata da Comune e Prefettura.

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Pape Diaw storico esponente della Comunità senegalese toscana

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