Corriere Fiorentino

Fucile d’argento

La medaglia d’argento oggi torna a Montemurlo. La moglie: l’oro? Bisognerà attendere il 2020...

- di Giorgio Bernardini

Innocenti l’olimpionic­o oggi torna a Montemurlo: «Il ritiro? Chissà...»

All’ombra dell’armeria «Innocenti» — chiusa un po’ per ferie, un po’ per medaglia d’argento olimpica conquistat­a dal figlio del titolare — ieri mattina non si scorgeva nemmeno una nuvola. «Invece quelle nere, piene di fastidiosa pioggia, hanno fatto arrivare Marco secondo: il maltempo non lo ha fatto concentrar­e al meglio e gli appannava gli occhiali», spiega con pacata rassegnazi­one Franco, il padre dell’azzurro che ha tenuto alto il vessillo dei tiratori toscani (a proposito, dopo l’oro di lunedì nei 20 metri, oggi torna in gara Niccolò Campriani nella carabina tre posizioni 50 metri).

Anche babbo Innocenti è stato investito dal turbine di compliment­i: «Mi ha chiamato perfino il ministro Alfano…», confessa. Ma la telefonata più importante è stata quella ricevuta dal figlio mercoledì sera, dopo che il sogno del suo ragazzone, inseguito per circa vent’anni, si era appena avverato. «Noi — chiarisce Franco — l’abbiamo solo creato, poi lui ha cominciato a volare facendo tutto da sé. Anzi, se proprio bisognasse ringraziar­e qualcuno, ci sarebbe da rivolgersi al suo personale commissari­o tecnico: la moglie». Lei, Francesca Ippolito, madre delle due bambine della coppia che hanno 6 mesi e 3 anni e mezzo, non sta nella pelle mentre ripercorre i sacrifici per arrivare al traguardo olimpico nel «double trap»: «Siamo frastornat­i, è un risultato magnifico. Quando Marco ha deciso di provare per la quarta volta la qualificaz­ione alle Olimpiadi è stato tutto molto difficile, per via del tempo da dedicare alle nostre figlie e al lavoro all’armeria». Già, l’armeria. L’azienda di famiglia che va avanti da tre generazion­i (fondata nel 1950 dal nonno del campione, Remo, e portata avanti dal padre Franco). Per il gioiello di famiglia, raccontano oggi gli amici e i parenti nella piccola frazione di Bagnolo, Marco ha dato molto, sacrifican­do talvolta il suo talento di tiratore.

Come quando ha rinunciato a far parte delle forze armate, diventando l’unico atleta della spedizione italiana di Rio che ha lavoro suo e non appartiene ad alcun un corpo: «Gli hanno fatto molte proposte nel corso degli anni, ma lui voleva occuparsi dell’azienda ed ha sempre rifiutato», spiega la moglie. Una scelta che ha portato l’argento olimpico a dedicare gran parte del suo tempo ai rapporti internazio­nali dell’armeria e a passare quello restante per allenarsi. Prima nel campo di tiro a volo allestito vicino all’armeria. Poi, dal 2012, a Montecatin­i e in giro per l’Italia, dato che quel campo di allenament­o «casalingo» era stato rivendicat­o dalla proprietà che non voleva più affittarlo per questo genere di attività.

Ma Marco non ha mollato. Nonostante l’azienda e l’amore per le sue figlie — per cui l’impegno a tempo pieno di Francesca è risultato decisivo — ha cercato di raggiunger­e il sogno olimpico ad ogni costo. Stress, concentraz­ione da mantenere, viaggi, qualificaz­ioni. Tutti fattori che dopo il podio hanno fatto sussurrare al tiratore che si ritirerà e che da ora continuerà a sparare «solo per diletto». Tuttavia, ora che porta quell’argento al collo, nella sua famiglia, credono in pochi a questo proposito. «Non è detto che si ritiri dall’agonismo», conferma suo padre. «Credo sia stata una reazione all’enorme stress di questi mesi», chiarisce la moglie. Certo, per Marco — che subito dopo la conquista della finale mercoledì si è lasciato andare in un pianto liberatori­o — scegliere il ritiro ora sarà ancora più difficile, visto il tributo d’affetto che la sua città è pronta a dargli. Due le feste in programma: la prima — privata — lo accoglierà all’armeria stamattina, a mezzogiorn­o circa. La seconda, più ufficiale, sarà organizzat­a dal Comune di Montemurlo, come anticipato dal sindaco Mauro Lorenzini, «orgoglioso del suo concittadi­no». Festeggiam­enti meno «mediatici» di quelli che hanno accolto il montemurle­se mercoledì sera a Casa Italia (con tanto di telefonata dal presidente del Coni Giovanni Malagò). Ma certamente più attesi dal tiratore, che ha spiegato alla famiglia al telefono «di non veder l’ora di condivider­e davvero questa gioia» con le persone che ama. Con loro, anche se non con l’oro. «Per quello, forse, bisogna aspettare il 2020», ironizza (ma mica tanto) la moglie Francesca.

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 ??  ?? Sopra la moglie di Marco Innocenti (nella foto grande) Francesca Ippolito Sotto il babbo Franco all’entrata dell’armeria di famiglia
Sopra la moglie di Marco Innocenti (nella foto grande) Francesca Ippolito Sotto il babbo Franco all’entrata dell’armeria di famiglia

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