Corriere Fiorentino

Riti d’estate

In Capannina il rito di Jerry Calà: «Il segreto del mio show? Il locale, che non è mai cambiato»

- di Edoardo Semmola

Jerry Calà il mattatore In Capannina vent’anni di show

Jerry Calà è la Capannina. E la Capannina è Jerry Calà. Chiedere per ulteriore conferma, se 20 anni di «Sapore di mare show» non bastassero come prova, a Lola Ponce: estate 2008, la bellissima modella argentina è reduce dalla vittoria al Festival di Sanremo in coppia con Giò Di Tonno. Nel suo tour estivo c’è anche la tappa al locale del Forte dei Marmi. «Lei arriva, fa il suo concerto, e quando finisce arrivo io e ci diamo il cambio. Nemmeno mi salutò — ricorda Calogero Alessandro Augusto Calà detto Jerry — Ma quando ha sentito la folla che mi acclamava, che mi chiamava, è tornata indietro, stupita, e ha chiesto “ma chi è ‘sto Ierricalà che tutti invocano?”. C’è stato il finimondo... e finalmente ha capito. Morale della favola? Toh, beccati questa Lola Ponce!».

La voglia di scherzare non gli manca mai. E ora si unisce la voglia di tornare alle origini: a 45 anni dalla formazione e a 31 dallo scioglimen­to dei Gatti di Vicolo Miracoli, Jerry Calà ha rimesso insieme il gruppo con Ninì Salerno, Umberto Smaila e Franco Oppini per un film che ha appena finito di girare come regista e protagonis­ta. E il titolo è tutto un programma: 2016 odissea nell’ospizio. Intanto, rieccolo in Capannina, ogni settimana da 20 anni con il suo «Sapore di Mare show». Il 17 agosto serata speciale: il compleanno numero 87 della Capannina di Franceschi. E avrà accanto Valeria Marini. «Il mercoledì in Capannina è più di uno spettacolo per me, è un rito — racconta — Quando apro quella porticina magica dietro il palco e vedo la marea di gente che inizia a salutarmi, a chiamarmi, si accende il rito, e la gente lo sente, un’atmosfera e un coinvolgim­ento che ogni volta mi emozionano, ancora oggi molto più intensamen­te di quanto possa fare il palcosceni­co di un teatro vero. Per questo il mio show tiene banco da tanto tempo e non accenna a mollare l’osso: l’emozione che mi dà quella minuscola ma meraviglio­sa porticina è superiore a qualsiasi altra». Qual è il segreto? «Il collante di questi 20 anni è il locale stesso, forse l’unico in Italia a non essere mai cambiato, è sempre rimasto uguale a se stesso e al suo stile, anche nell’arredament­o, e c’è voluto coraggio a rimanere uguali a se stessi in anni come questi in cui tutto corre velocement­e: la Capannina è un punto di riferiment­o per l’estate che dà sicurezza, è una garanzia di Versilia, di quel tipo di vacanza e di atmosfera. Una tappa obbligator­ia». Tutto uguale, anzi no: «Una cosa cambiare l’ho vista eccome in questi anni: l’altra settimana tra il pubblico ho visto dei ragazzi che ho conosciuto quando erano ancora sul passeggino... loro sono cambiati. Ora ballano». E i ragazzi oggi, come i loro genitori, vogliono ancora sentire le canzoni degli anni ‘60 che sono l’ossatura dello show. Insieme agli scherzi e alle gag di Jerry Calà. «Nei nostri film abbiamo sempre usato le canzoni più belle, danno il clima, un’idea precisa, un’atmosfera a cui le persone sono sempre legate».

È stato grazie al film di Carlo Vanzina del 1982, Sapore di mare, che Jerry Calà ha conosciuto il locale in cui avrebbe passato gran parte della sua carriera. «La mia famiglia non poteva permetters­i le vacanze in Versilia, non c’ero mai stato prima — racconta — A questo posto devo il mio primo successo come attore di cinema e poi anche per la carriera da showman, posso dire di essermi “inventato” qui».

Tra il pubblico ho visto dei ragazzi conosciuti quando erano sul passeggino: ora ballano e come i loro genitori vogliono ancora sentire le canzoni degli anni Sessanta

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Jerry Calà in Capannina e in una scena del film cult

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